Ritchie Torres è oggi un consigliere comunale di New York. E’ nero, di origine latina-americana, viene dal Bronx ed è apertamente omosessuale. E lunedì prossimo formalizzerà la sua candidatura al Congresso. Non è ancora tempo di elezioni, in America, ma l’aula dovrà sostituire il politico José E. Serrano, il quale ha deciso di andare in pensione prima del previsto per aver scoperto di soffrire di Parkinson.
Torres, ad oggi, è il primo consigliere ad essere gay, latino e nero. In caso di elezione, manterrebbe il primato anche all’interno del Congresso. Ma la strada per Ritchie Torres non è tutta in discesa. Infatti, dovrà scontrarsi con un forte avversario, Rubén Dìaz. Un ministro pentecostale di 76 anni, celebre per le sue uscite omofobe, oltre a essere da sempre contrario al matrimonio egualitario. Nel corso degli anni, il politico non ha perso occasione per denigrare la comunità LGBT. E proprio per questo, l’elezioni di Torres è importantissima.
Ritchie Torres VS l’omofobo Dìaz
Sean Meloy, presidente del Victory Fund, un comitato di azione politica che supporta i candidati LGBT e sta appoggiando la candidatura di Torres, ha affermato:
Se qualcuno come Rubén Díaz vincerà quel posto sarebbe un segno negativo. Sarebbe come perdere un seggio per l’uguaglianza.
E Meloy non esagera. E’ dagli anni ’90 che Dìaz condivide pubblicamente le sue idee omofobe, dimostrando con le sue parole di non essere molto ferrato nel tema. Ad esempio, nel 1994, ha affermato che i Giochi Gay che avrebbero fatto tappa a New York erano un pericolo, perché avrebbero diffuso l’AIDS e insegnato ai giovani che il sesso tra persone omosessuali non è assolutamente peccaminoso e immorale.
Fermo sostenitore del matrimonio tra uomo e donna, ha più volte manifestato contro l’estensione delle nozze anche alle coppie LGBT. Nella contro manifestazione che si stava svolgendo lo stesso giorno, a favore del matrimonio egualitario, era presente sua nipote, lesbica.
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