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Sanremo 2020: vogliamo tornare a far vincere una donna, per favore?

Perché Sanremo, è doveroso ricordarlo e checché se ne dica, nasce donna. E donna rimane.

Sanremo 2020: vogliamo tornare a far vincere una donna, per favore? - elodie tosca - Gay.it
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4 donne soliste nelle ultime edizioni, più una quinta in coppia con un uomo. Questo ci dice il palmares del Festival di Sanremo degli ultimi due decenni. Dal 2000 ad oggi, infatti, hanno vinto all’Ariston solo Elisa (2001), Alexia (2003), Lola Ponce (con Giò di Tonno, 2008), Emma Marrone (2012) ed Arisa, ultima a compiere l’impresa nel 2014. E non che fosse andata tanto meglio nel decennio precedente, con tre trionfatrici (Giorgia, Annalisa Minetti, Anna Oxa) su 10.

Mai come quest’anno, va detto, lo scettro potrebbe finalmente passare ad una cantante. D’altronde Sanremo è donna nel DNA, con Nilla Pizzi prima storica vincitrice nel 1951 (con immediato bis nel 1952). Su 24 BIG, in questa 70esima edizione sono appena 7 le donne in gara, ma tre di queste, ‘escluse’ Levante, Rita Pavone, Giordana Angi ed Elettra Lamborghini, potrebbero puntare al trionfo.

Parliamo di Irene Grandi, tornata a Sanremo con un brano scritto appositamente per lei da Vasco Rossi, della lanciatissima Elodie, tra le più passate in radio grazie al brano scritto per lei da Mahmood (e volto perfetto per un eventuale Eurovision), e soprattutto di Tosca. Elegantissima e vocalmente inarrivabile, la cantante romana ha vinto a mani basse la serata delle cover (assegnata dagli orchestrali), si è piazzata al sesto posto tra i giornalisti (papabile il premio della critica) e anche con la demoscopica si è comportata particolarmente bene. Ora la palla passa al televoto, assai più complicato da conquistare.

Tre artiste e tre vocalità differenti, a cavallo di tre brani diversi, per un Festival che si meriterebbe una Regina (Achille Lauro sarebbe un fantastico punto d’incontro). E non perché siamo in favore delle cosiddette ‘quote rosa’, ma molto semplicemente perché due tra i migliori brani in gara (Andromeda e Ho Amato Tutto) sono impreziositi da voci femminili. E che voci.

Dopo aver passato settimane di sfiancanti e oggettivamente eccessive polemiche nei confronti delle co-conduttrici, con Amadeus accusato di ‘medievale sessismo’, si andrebbe poi a chiudere un cerchio, a mettere un punto su una 70esima edizione che andrebbe così a riqualibrare la Storia del Festival, con una 26esima trionfatrice su 70 campioni. Perché Sanremo, è doveroso ricordarlo e checché se ne dica, nasce donna. E donna rimane.

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