Da non confondere con il suo più famoso predecessore ormai rappresentato dalla faccia di Julian Assange, il neonato Porn Wikileaks sta scatendando un vero e proprio putiferio nel mondo dell’hard in generale, anche se quell’annuncio in home page ("Non siamo gay abbastanza per Twitter, quindi siamo stati bannati e dobbiamo creare migliaia di account a settimana") sembra alludere specificatamente al pubblico gay.
A conferma di questa teoria, qualche giorno fa il Daily Beast ha pubblicato la trascrizione di una conversazione con una persona che si qualifica come l’amministratore di Porno Wikileaks che contro i gay ha davvero il dente avvelenato e vuole "cacciarli" dal mondo del porno (impresa assai ardua, ci permettiamo di far notare) perché "lo hanno rovinato, ed eliminare l’obbligo sull’uso dei preservativi imposto dal Governo. La California è piena di gay messicani che adesso possono persino sposarsi, cosa davvero sbagliata". Nella pagina "About us", poi, i gestori del sito dichiarano di aver resistito ad una lunga serie di attacchi "legali e illegali, inclusi quelli della mafia gay". C’è anche il titolo di una delle storie pubblicate dal sito che recita: "Michael Vegas says he is not a fag but he is the next patient zero gay escort" dove "fag" significa inequivocabilmente "frocio", per finire con il capitolo "Abusi, violenze e violazioni" in cui si può leggere un post dal titolo "I gay constringono le donne etero a rapporti anali".
Il clamore suscitato dal sito, però, si basa sostanzialmente sul fatto che contiene un database con 15.000 nomi in cui i dati personali, i nomi veri e quelli d’arte vengono associati tra loro rivelando la vera identità di molti porno attori e attrici, la maggior parte dei quali non fa più quel lavoro ed ha cambiato vita optando per un impiego più, come dire, tradizionale. E proprio in seguito alle rivelazioni di Porn Wikileaks, che come è ormai chiaro non ha niente a che vedere con il rivelare piani occulti di eserciti e governi nel tentativo di denunciare presunte ingiustizie, due insegnanti statunitensi sono già stati licenziati perché la direzione delle loro scuole ha saputo, tramite il sito che da giovani avevano fatti gli attori porno.
I gestori, ancora anonimi, del sito pare abbiano tratto le informazioni dal database della famosa Adult Industry Medical Healthcare Foundation di Los Angeles cui la quasi totalità degli addetti ai lavori del mondo dell’hard si rivolgono per i testo dell’HIV che eseguono regolarmente. Stando a molti dei personaggi tirati in ballo, infatti, quella sarebbe l’unica circostanza il cui il loro nome d’arte sarebbe stato associato ai veri dati personali.
La clinica sta indagando sulla fuga di notizie.
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