Il fatto che internet abbia rappresentato una vera e propria rivoluzione per il mondo dell’hard gay è sotto gli occhi di tutti, tuttavia è interessante notare come si sta sviluppando la sua interazione con i giovani che vogliono rimpinguare il loro conto corrente dando sfogo al loro esibizionismo. Escludendo i pornoamatori che si esibiscono a titolo gratuito e i professionisti che lavorano presso gli Studios tradizionali, l’offerta di gay porn performers su internet si divide in diversi settori, che si sono evoluti in maniera lineare, seguendo in parte lo sviluppo delle nuove tecnologie (la banda larga in primis) e in parte il progressivo sdoganamento dei rapporti omosessuali (a sua volta dovuto alla diffusione di internet).
Il primo passo sono stati i siti che, approfittando dell’accessibilità delle nuove tecnologie, hanno potuto produrre con cadenza regolare dei filmati che i loro abbonati potevano scaricare con tutta calma. L’atmosfera molto rilassata, allegra e spontanea di questi siti (che spesso sono nati puntando sugli amici e i conoscenti dei loro amministratori) ne ha decretato il crescente successo, attirando un crescente numero di aspiranti modelli, che hanno prodotto ulteriori utili da mettere in circolo e la possibilità poter selezionare con sempre maggior attenzione i video e i ragazzi da inserire. Questi siti, col tempo, sono diventati delle vere e proprie mini aziende, ma non hanno mai perso il loro spirito "familiare" e accogliente, che probabilmente contribuisce a creare un ulteriore effetto "normalizzante" sulla percezione dei rapporti omosessuali e l’esibizionismo per il pubblico gay, attirando sempre più spesso quei ragazzi della porta accanto che – fino a una decina di anni fa – non avrebbero mai osato fare nulla del genere.
Dai siti di questo tipo, poi, sono nati quelli dedicati ai singoli porn performers, che ogni settimana aggiornano le proprie pagine web con nuovi filmati delle loro performances, creando una specie di legame "intimo" con i loro abbonati. Molti di questi siti sono gestiti da compagnie specializzate, che offrono tutta una serie di servizi professionali (foto di scena, gadgets, ecc), ma sono in aumento i siti completamente autogestiti da ragazzi che – dopo avere espletato tutte le pratiche burocratiche del caso – diventano imprenditori di loro stessi, magari mettendo a frutto qualche particolare "dote" o, più semplicemente, un bel sorriso e una lunga carriera sportiva che ha modellato il loro corpo.
Un discorso a parte meritano i siti che puntano sulle candid camera, e cioè sui video realizzati in presa diretta: etero "accalappiati" con un esca femminile che si ritrovano ad avere rapporti gay, ragazzi che si incontrano per un appuntamento al buio, gay che si confrontano per la prima volta col sesso a tre, con le orgie in discoteca, col sadomaso e via dicendo… Con la diffusione dell’ADSL, poi, c’è stata una vera esplosione di siti che offrono varie forme di interazione in diretta: dalle videochat a pagamento (sulle quali si esibisce anche un numero crescente di ragazzi italiani) ai reality sites che offrono tutto quello che il Grande Fratello non oserebbe mai offrire. A proposito dei reality sites vale la pena precisare alcune cose: come spiegato nel bel documentario College Boys Live (che è stato premiato anche all’Outfestival del 2009) si tratta di vere ville in cui i ragazzi vengono ospitati senza essere obbligati a fare nulla che non si sentono di fare.
Generalmente sottoscrivono contratti che li vincolano per almeno sei mesi a risiedere in loco, a lasciarsi riprendere e ad interagire col pubblico, ma vengono selezionati proprio in base al loro aspetto e al loro livello di esibizionismo e "disinibizione", quindi lo "show" viene portato avanti unicamente da loro. A quanto sembra per molti di loro (gay o gay for pay che siano) questa esperienza si rivela davvero una specie di vacanza, e i legami che si creano sono reali (e qualche volta molto profondi). Ultimamente, però, i siti hard gay stanno sperimentando una nuova forma di prodotto amatoriale: la produzione partecipata. In parole povere: un sito sceglie un tema e acquista i video migliori direttamente da chi glieli manda (ovviamente venendo incontro alle loro esigenze). Il sito dickdorm.com, ad esempio, arriva ad offrire diecimila dollari per un bel video in cui gruppi di universitari gay riescono ad allestire un’orgia nelle loro stanze, coinvolgendo un etero alla sua prima esperienza gay (magari grazie alla complicità di qualche amica).
Il sito hazehim.com offre la stessa cifra per i video in cui le confraternite universitarie riescono a convincere le loro matricole a partecipare a riti di iniziazione dai risvolti omosessuali. Il tutto, ovviamente, dopo aver fatto firmare le delibere del caso (che si possono scaricare direttamente dal sito). Arrivati a questo punto è molto difficile capire fino a che punto questa proliferazione di siti amatoriali gay nasca da una logica di sfruttamento commerciale e quanto sia frutto di un effettivo cambiamento dei costumi, anche se è molto probabile che le due cose siano in qualche modo legate e questo non è necessariamente un male.
di Valeriano Elfodiluce