Pd diviso sulle unioni civili. No dei cattolici alle stepchild adoption e dubbi anche sulla reversibilità. Ma i laici insistono. È quanto riporta l’agenzia Dire, secondo cui domani ci sarà una nuova riunione per trovare la quadra. E Renzi propone un seminario sul tema: “un luogo che non sia assoggettato ai tempi brevi del talk show. Ma una legge va fatta”, dice il premier. Cattolici contro laici nel Pd che si ritrova a largo del Nazareno per sbloccare la partita delle unioni civili. I cattolici, con la senatrice Fattorini tra gli altri, a quanto riferisce ancora l’agenzia Dire, esprimono dubbi sulle adozioni dei figli di uno dei due contraenti l’unione civile. Perplessità anche sulla reversibilità, giudicata onerosa per lo Stato. In sostanza, le stesse posizioni di NCD e di Alfano .
Dall’altra parte, il fronte laico, con Monica Cirinnà e Micaela Campana che insistono sul modello tedesco, inclusivo anche di adozioni e reversibilità. Secondo le stime illustrate nel corso della riunione, la misura pensionistica costerebbe 10 milioni di euro e non 40 miliardi, come paventato qualche giorno fa dal ministro Alfano. Dal ddl Cirinnà, che è il testo di partenza, potrebbe essere stralciata invece la norma sulle unioni civili di coppie eterosessuali. Il testo riguarderebbe così solo le unioni gay.
Lo stralcio servirebbe ad evitare una equiparazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso al matrimonio. Sarà Micaela Campana, responsabile delle pari opportunità nella segreteria del PD, a dover sanare la spaccatura. Domani un nuovo incontro, poi un seminario ad hoc. Matteo Renzi assicura che una legge ci sarà e in tempi brevi. “Non faremo un’altra campagna elettorale parlando delle unioni civili al futuro”, avrebbe detto il premier.
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