Il ddl sulle unioni civili rischia un qualche impantanamento? Sulla tempistica è stato Gay.it, nei giorni scorsi, a dare per primo la notizia che il ddl rischi di slittare ai primi di maggio, a causa dei tempi da lumaca della Commissione Giustizia, impegnata su altri provvedimenti legislativi. Sul rischio “aula”, la notizia di oggi è invece che il Movimento 5 Stelle in una riunione di ieri tra deputati e senatori avrebbe deciso di presentare emendamenti al testo.
Uno di questi, secondo quanto riportano alcune agenzie, riguarderebbe non tanto la parte del ddl che riguarda le unioni civili, ma il titolo II, quello che disciplina le “convivenze di fatto“. Secondo l’avvocato fiorentino Adolfo Buonafede, deputato dei 5 Stelle, infatti, questa parte del provvedimento includerebbe un “assegno di mantenimento” in caso di scioglimento del rapporto di fatto che sarebbe totalmente inaccettabile o addirittura incostituzionale secondo alcuni. Questa tesi è stata condivisa nell’assemblea congiunta dei 5 Stelle di Camera e Senato finita nella tarda serata di ieri: così se al Senato i 5 Stelle non avevano presentato alcun emendamento per agevolare la strada al ddl, alla Camera si prospetta tutt’altro. “Emendamenti mirati e migliorativi – ha chiarito Bonafede ai colleghi – ad un testo di compromesso che è frutto dell’inciucio Renzi-Alfano-Verdini e che così com’è presenta più di un problema”. Bonafede, nello specifico, si è soffermato su una norma contenuta nel comma 36 dell’articolo 1 del ddl che prevede l’obbligo di alimenti per i conviventi di fatto, siano essi etero o omosessuali. E il ddl Cirinnà, se da un lato introduce le unioni civili con registrazione davanti ad un pubblico ufficiale e la presenza di due testimoni, dall’altro prevede anche le convivenze di fatto per le quali serve semplicemente avere la stessa residenza. “Così – avrebbe spiegato Bonafede ai colleghi – uno studente universitario potrebbe addirittura ritrovarsi a pagare gli alimenti. Inoltre va garantito uno spazio di libertà in cui due persone che convivono e che hanno deciso di non sposarsi non devono essere obbligate agli alimenti in caso di separazione”. In assemblea, si racconta dal clima sereno, non c’è stato alcun voto. Ma i 5 Stelle torneranno a riunirsi presto sul tema.
Ad avvalorare questa indiscrezione, è stato lo stesso Alberto Airola, un tempo paladino del ddl unioni civili, oggi molto dubbioso: “Il testo uscito dal senato è incostituzionale”, ha sostenuto il senatore su Facebook, rispondendo ad un commento di un utente che gli chiedeva lumi sulla notizia secondo la quale il M5S alla Camera avrebbe presentato emendamenti.
Arriva invece pronta e netta la risposta di Arcigay, per voce del suo segretario nazionale, Gabriele Piazzoni: “la Camera si sbrighi ad approvare il testo, che non è il migliore possibile, senza usarlo come strumento per combattersi a vicenda in vista delle prossime scadenze elettorali rischiando di compromettere l’estensione a milioni di persone delle tutele che in quella legge sono pur presenti”.
Va detto, comunque, che a quanto ci risulta non è tramontata l’idea del Presidente del Consiglio Matteo Renzi di porre nuovamente la fiducia sul ddl delle unioni civili, fiducia che blinderebbe il testo evitando ogni modifica e rimandandone l’approvazione a chissà quando, vista la maggioranza risicata che è al Senato.
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I 5 stelle sempre più vergognosi, Airola in primis: prima dicevano di voler votare il Cirinnà così com’era, senza modifiche, ora non solo lo vorrebbero emendare, ma asseriscono persino che il testo approvato dal Senato sia incostituzionale. Stanno praticamente dicendo che avrebbero votato un testo incostituzionale. La mala fede e il doppiogiochismo li prendono a schiaffoni.
Due anni di dibattiti per partorire una legge incostituzionale?!? Temo che sia un classico gioco politico del tipo: al Senato sei riuscito a fregarci, vedi ora che ti faccio alla Camera…perché anche cambiare una virgola, obbliga a riportare la legge ad un secondo passaggio al Senato, dove i numeri sono gli stessi che hanno portato al risultato che sappiamo. I tempi diventerebbero lunghissimi, si andrebbe allo scioglimento delle Camere e si dovrebbe ricominciare daccapo, con numeri magari peggiori…
i cinque stelle, in vista delle comunali, rassicurano i loro compagni di merende, bagnasco lega casapound, giovannanardi, gandolfetto, adinooolfi, radiomaria, del resto se il loro direttorio si dice fiero di esser stato generato da maschi lombi fascisti…. e poi seguono sempre e solo il santo Vangelo del TROTA_Leggìo :“Una formica non deve sapere come funziona il formicaio, altrimenti, tutte le formiche ambirebbero a ricoprire i ruoli migliori e meno faticosi, creando un problema di coordinamento”., se no sono fuori.
e questi sarebbero il nuovo che avanza
Mi sembra surreale che qualcuno dica che gli studenti universitari si ritroverebbero a pagare gli alimenti: il ddl per quanto riguarda i conviventi di fatto parla esplicitamente di “legami affettivi di coppia” (articolo 1 al comma 36) e fa riferimento alle norme sulla famiglia anagrafica non a quelle sulla mera convivenza anagrafica (sempre articolo 1, comma 37, in cui si fa riferimento all’articolo 4, e non all’articolo 5, del d.p.r. 30 maggio 1989 n. 223). Tra l’altro, gli alimenti per i conviventi di fatto c’erano anche prima dell’ultima riscrittura del testo venuta a seguito dell’accordo interno alla maggioranza. C’erano anche a marzo dell’anno scorso quando il testo, sostenuto dal M5S, è stato approvato presso la Commissione Giustizia del Senato; all’epoca a quanto mi risulta, oltre agli alimenti, era previsto pure il mantenimento. Uno può pensarla come vuole riguardo gli alimenti ma è palese che il M5S stia prendendo per i fondelli e tradendo le persone a cui sta a cuore l’approvazione di questo ddl. Il M5S si sta dimostrando non solo bigotto, moralista e catto-conservatore proprio come tutti gli altri partiti ma pure traditore e voltagabbana. E questo è gravissimo.
Ora visto che i 5 stelle sull’anticostituzionalità di una legge ci hanno sempre preso. E visto che le associazioni cattoliche si attaccherebbero a qualsiasi cavillo per annullare la legge,
invece di rispondere a muso duro senza riflettere, non sarebbe il caso magari di controllare se forse forse anche questa volta hanno ragione? AH NOOO MA CHE DICO SIAMO IN ITALIA, SE LE COSE NON LE FACCIAMO CON IL CULO NON SIAMO CONTENTI