Woody Allen vs. Timothée Chalamet: “Mi ha scaricato per vincere l’Oscar con Chiamami col tuo nome”

Protagonista di Un giorno di pioggia a New York, il giovane divo ha rinnegato il film e preso le distanze dal regista, che ora attacca.

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Pochi giorni fa è finalmente uscita l’attesissima biografia di Woody Allen, A proposito di niente, in cui il leggendario regista e sceneggiatore si è tolto non pochi sassolini dalle scarpe nei confronti di Mia Farrow e il (presunto?) figlio Ronan, suoi grandi accusatori. L’84enne Allen, mito di Hollywood, è stato travolto dal #MeToo a causa di vecchissime accuse già ampiamente prese in esame dalle autorità giudiziarie e mai considerate credibili, legate alla figlia Dylan, che accusò il padre di averla molestata. Apriti cielo.

Un giorno di pioggia a New York, ultimo film del regista, è stato successivamente scaricato da Amazon e rinnegato dagli stessi attori che ne hanno preso parte, a partire dal protagonista Timothée Chalamet. Il giovane attore prese pubblicamente le distanze da Woody e dalla pellicola, annunciando al mondo che avrebbe devoluto il suo stipendio, che va ricordato ammonta al minimo sindacale come per tutti i film di Allen, a RAINN, Time’s Up e al Lesbian, Gay, Bisexual & Transgender Community Center.

Passati due anni, Woody ha affrontato la questione proprio all’interno della sua autobiografia, replicando a muso duro a Timothée: “Tutti e i tre protagonisti di “Un giorno di pioggia a New York” erano eccellenti ed è stato un piacere lavorare con loro. Timothée però poco dopo ha detto di essersi pentito di aver lavorato con me e ha dato i soldi in beneficenza, ma ha giurato a mia sorella che doveva farlo perché era in lizza per un Oscar per “Chiamami col tuo nome”. Lui e il suo agente sapevano che avrebbe avuto più chance di vincerlo se mi avesse denunciato, e lo ha fatto“.

Peccato che Chalamet quell’Oscar non l’abbia mai vinto, limitandosi a strappare la nomination. Anche Griffin Newman, Selena Gomez e Rebecca Hall, altri protagonisti del film, presero le distanze dal regista, donando i propri stipendi. Un giorno di pioggia a New York, che in Italia è arrivato grazie alla LuckyRed, non ha ancora trovato un distributore americano. E forse mai lo troverà.

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