Secondo il quotidiano Repubblica di stamani, che non è nuovo in effetti a prendere cantonate sul percorso delle unioni civili in Parlamento e che nei giorni aveva ospitato con enorme spazio l’appello delle femministe contro la stepchild adoption su cui era subito intervenuta Arcigay Nazionale con una dichiarazione del Segretario Gabriele Piazzoni, nelle alte sfere del Partito Democratico ci si appresterebbe a portare il ddl Cirinnà al Senato per la sua approvazione in gennaio, ma senza stepchild. Gay.it ha quindi intervistato alcuni esponenti del PD al Senato e della comunità LGBT per capire che cosa davvero stesse succedendo.
Secca la relatrice del disegno di legge, Monica Cirinnà: “Quelle di Repubblica su fantasiose ricostruzioni su fatti non accaduti. Faccio infatti parte del comitato dei 5+5 di Camera e Senato (la cabina di regina sulle unioni civili del Partito Democratico, ndr): ci siamo riuniti più volte ed ad oggi il testo depositato in aula è assolutamente intonso. Quindi la stepchild è dentro. Ormai essendo presentato in aula non si può riformulare: l’unico modo per cambiarlo è presentare emendamenti che modifichino e che vadano votati dalla maggioranza”.
Il capogruppo del Partito Democratico in Senato, Luigi Zanda, raggiunto telefonicamente, ci ha dichiarato invece: “il provvedimento andrà in aula nel mese di gennaio e lì ci saranno gli emendamenti. Il testo attuale corrisponde alla linea che il Partito Democratico ha scelto ed espresso anche in campagna elettorale e durante le sue iniziative politiche: vedremo quindi in aula quali saranno le maggioranze possibili”.
Sergio Lo Giudice, già presidente nazionale di Arcigay ed ora senatore del Partito Democratico, conferma: “La notizia riportata da Repubblica è totalmente destituita di ogni fondamento. Un gruppo ristretto di lavoro sta condividendo e accompagnando il percorso della legge ma l’ipotesi di uno stralcio della ‘stepchild adoption’ è del tutto fuori discussione. La ‘linea ufficiale’ nel PD è quella esplicitata da Renzi agli elettori delle primarie che lo hanno voluto segretrario del Partito, di una legge sulle unioni civili comprendente l’adozione del figlio del partner e 70 senatori del PD hanno già sottoscritto il disegno 2081 sulle unioni civili programmato in aula per la discussione in gennaio.”
In ultimo Ivan Scalfarotto, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, gay dichiarato: “La ricostruzione di Repubblica è oggettivamente priva di qualsiasi fondamento. Probabilmente Repubblica interpreta per fatti quelli che sono i desideri di qualcuno: il giornalista avrà parlato con qualcuno che gli avrà detto ciò che per lui sarebbe auspicabile che accada. Dire che il Partito Democratico voglia fare esattamente quello – e quindi stralciare la ‘stepchild adoption’ è tutto un altro paio di maniche, anche se non posso escludere che qualcuno voglia provarci. Ma da qui a dire che così si farà, come emerge soprattutto dal titolo soprattutto, è totalmente fuorviante.”
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