La decisione della Corte d’appello di Milano che ha dichiarato illegittime le trascrizioni dei figli delle coppie di donne, accogliendo il reclamo proposto dalla procura e ribaltando l’esito del primo grado, è arrivato come uno schiaffo in faccia alle Famiglie Arcobaleno d’Italia.
“Ci troviamo nella situazione paradossale in cui madri e padri si battono per potersi assumere la responsabilità genitoriale, fatta di doveri per loro e di diritti per i figli, e lo Stato italiano gliela nega“, ha commentato a caldo Alessia Crocini, presidente di Famiglie Arcobaleno. “Ciò che le famiglie arcobaleno chiedono è già garantito per legge alle famiglie formate da un uomo e una donna. In Italia infatti ogni coppia eterosessuale che diventa genitore attraverso la procreazione medicalmente assistita può riconoscere i propri figli alla nascita, anche senza nessun legame biologico e genetico. Esattamente come vorrebbero fare le madri di Milano, Padova e di tutta Italia. Mi sembra evidente che ci troviamo di fronte a una palese discriminazione omofobica.”
L’associazione ha ribadito l’urgenza non più rinviabile di una legge sul riconoscimento alla nascita dei figli e delle figlie delle coppie omogenitoriali, se non fosse per il Governo in carica che ha dimostrato fin dal suo insediamento una totale mancanza di responsabilità e un insensato accanimento nei confronti di migliaia di minori di questo Paese privi dei più elementari diritti di cittadinanza, primo fra tutti il riconoscimento della loro realtà famigliare. A partire dalla circolare Piantedosi che ha bloccato i riconoscimenti nei Comuni fino alle continue dichiarazioni denigranti e omofobe di ministri e parlamentari della maggioranza. In questo quadro desolante le famiglie arcobaleno si trovano schiacciate tra i tribunali che cancellano i riconoscimenti e rinviano le decisioni al Parlamento, al cospetto di un Governo che invece di allargare i diritti si impegna a comprimerli.
L’avvocato Michele Giarratano, legale di una delle coppie di Milano, puntualizza: “La decisione della Corte d’Appello è doppiamente miope: intanto in diritto perché non conferma la corretta ricostruzione giuridica di primo grado del Tribunale di Milano. E poi anche rispetto all’interesse del minore che di fatto si vede cancellata con questa decisione una delle sue due madri, che lo ha voluto fortemente e che si prende cura di lui fin dal primo istante.”
Famiglie Arcobaleno fa inoltre notare come sia miope e strumentale continuare a indicare l’adozione in casi particolari come soluzione a tutela dei minori, perché la cosiddetta stepchild adoption è una strada lunga, complessa, costosa e neanche lontanamente equiparabile al riconoscimento alla nascita. Basti pensare ai casi di separazioni conflittuali o di morte prematura del genitore legale che lasciano i minori in balia degli eventi e privi di tutele.
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