Domande “fuori luogo” e “pretestuose”: anche Alessia Crocini – presidentessa di Famiglie Arcobaleno – interviene sulla vicenda che ha coinvolto il neoeletto presidente di Sinistra Italiana, Nichi Vendola, e l’ex direttore del Corriere della Sera, Paolo Mieli.
La polemica è scaturita da alcuni commenti di Mieli fatti al programma radiofonico 24 Mattino, non inerenti alla carriera politica di Vendola bensì al percorso di Gestazione per Altri intrapreso da quest’ultimo insieme al suo compagno, il grafico e creative consultant canadese Ed Testa.
Parlando di un “figlio per procura”, Mieli si focalizza sul costo della procedura, sostenendo che prima o poi Vendola dovrà venire allo scoperto e condividere quest’informazione privata con il pubblico.
“Quando i giornalisti hanno chiesto a Vendola il costo, lui si è sempre mantenuto sul vago. Sono andato a ripescare quello che diceva – dice Mieli, per poi riprendere una dichiarazione di Vendola risalente allo scorso marzo in cui parlava proprio del suo percorso di GPA – È venuto il momento per lui, visto che si discuterà di questa cosa di fare un conto definitivo, di mettersi lì con un foglio a quadretti e vedere quanto ha pagato. Perché è ovvio che lui oggi è tornato in politica, è un personaggio pubblico, dovrà dire quanto costano all’incirca questo genere di operazioni”.
Dopo la nostra segnalazione, la reazione di Crocini non si è fatta attendere:
“Penso che Paolo Mieli sia in grado di capire come si chiamano le cose, di conoscere, è un giornalista importante, è stato il direttore del primo quotidiano italiano – esordisce in un video sul suo profilo Instagram – ma deve dire “figlio per procura”, ovviamente per dare un giudizio morale.
Intanto non c’è nessuna mamma rinunciataria, c’è una donna che ha deciso in totale libertà di portare avanti una gravidanza per una coppia di uomini. Potevano essere una coppia formata da uomo e donna, potevano essere delle persone single, quindi non c’è nessuna mamma rinunciataria.
Secondo Mieli, Vendola dovrà presto parlarne, perché se ne discuterà, perché oggi è un personaggio pubblico. Ma è da molto tempo che se ne discute.
Ma voi vi immaginate, se tutte le operazioni private personali che i politici fanno rispetto alla loro vita fossero messe così sul banco degli imputati? Se Paolo Mieli vuole sapere quanto costa un percorso di gestazione, per altri può informarsi su un miliardo di siti e può venire a sapere quanto può costare questo percorso.
Perché invece Vendola deve dare conto e ragione di un percorso che lui ha affrontato, delle spese che lui ha sostenuto per diventare padre? Perché lo decide Paolo Mieli, perché la nazione lo aspetta? Sapete quante politiche importanti che sono e sono state ministre, sottosegretarie e tanti altri ruoli importanti, sono diventate madri con la propria azione medicalmente assistita, semplicemente non lo hanno detto?
Se lo avessero detto, Paolo Mieli avrebbe chiesto a queste donne quanto avevano speso per fare la procreazione medicalmente assistita e per diventare madri con la PMA? Non credo, non se lo sarebbe mai posto questo problema se lo pone nel caso di Nichi Vendola.
Nichi Vendola non è tenuto a dire nulla né a Paolo Mieli né al resto della nazione.
È veramente vergognoso che si usino ancora questi termini e queste modalità per parlare di percorsi GPA per attaccare un politico che non piace. È sciacallaggio, è una roba misera.
È una cosa vergognosa e non si pensa che ci sono tante e tanti ragazzi grandi che sono nati con GPAE che ascoltano Radio 24 e che sentono questi deliri veramente ridicoli di un uomo che dovrebbe essere un intellettuale di questo paese”.
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Con questa destra omofoba , sessista, prepotente e contraria ad ogni forma di opposizione nei suoi confronti, l' Italia sta tornando al periodo dell' inquisizione, altro che emanciparci come tutti i paesi democratici!!!