L’onore di "tagliare il nodo", come si dice in inglese, è andato a Barry Dignam e Hugh Walsh (in foto). Sono loro i primi irlandesi ad aver celebrato un’unione civile nel cattolicissimo paese verde. Un qualcosa di impensabile anche solo 18 anni fa, quando la legge che rendeva l’omosessualità illegale era ancora in vigore. I due stavano già insieme quando venne abolita (e solo perché costretta da un giudizio della Corte europea dei diritti umani) e oggi hanno potuto coronare il loro sogno d’amore.
La nuova legge è entrata in vigore a gennaio, ma per celebrare le unioni civili le coppie dovevano presentare istanza tre mesi prima. L’evento è stata definito dall’associazione Gay and Lesbian Equality Network (GLEN) "una pietra miliare" l’entrata a regime delle unioni civili legalmente riconosciute fra persone dello stesso sesso. La Repubblica irlandese ha scelto di ricalcare le Civil Partnership del vicino Regno Unito: vengono estesi i benefici delmatrimonio alle coppie gay e lesbiche in tema di proprietà, welfare, successione, mantenimento, pensione e tasse. La legge offre anche alcuni diritti e protezione per coppie di conviventi compresa un’indennità per i conviventi a carico da lungo tempo nel caso in cui il rapporto si interrompesse.
Mentre tutti i paesi europei ad eccezione della Grecia si sono dotati di una legge sulle coppie di fatto e molti di questi già discutono di introdurre il matrimonio gay, l’Italia resta ferma al palo a guardare le vicende private dei politici, troppo impegnati in altro per occuparsi delle coppie di fatto.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.