Cos’hanno in comune Costantino Vitagliano, Daniele Interrante, Simona Ventura e Alda d’Eusanio? Il manager: Lele Mora. Finito nello scandalo delle foto compromettenti, Lele Mora ha da sempre negato di essere coinvolto in prima persona nella vicenda. Sul banco degli imputati (solo virtuali per ora) anche il paparazzo al soldo di Mora, Fabrizio Corona. I due avrebbero ricattato per migliaia di euro i paparazzati i quali si assicuravano, pagando appunto, che il materiale particolarmente compromettente prodotto da Corona non finisse sui tabloid scandalisitici nostrani.
Il torbidoTutto ha inizio col Re. Vittorio Emanuele di Savoia fu coinvolto in un affaire di veline ingaggiate in modo sospetto. Arresti domiciliari, passaporto ritirato (e recentemente restituito) e indagine chiusa per ritrattazione della principale testimone, Elisabetta Gregoraci. Lo stesso Pm che allora accusò Vittorio Emanuele, Woodcock, ha aperto il nuovo fronte d’indagine, quello che ha coinvolto Lele Mora.
Il sistemaSecondo il giudice di Potenza, il manager avrebbe messo in piedi una vera e propria organizzazione insieme a Corona per ricattare i VIP “pizzicati” insieme a persone sconvenienti, in pose compromettenti o atteggiamenti equivoci.
E chi tentava di ribellarsi a questo sistema pagava cara la sua esuberanza. La dirigenza Fiat, ad esempio, non abbassò la testa quando proposero all’azienda di pagare per non dare in pasto ai giornali le foto di Lapo con una trans. Sappiamo come finì: il rampollo Elkann finì su tutte le riviste di gossip insieme alla cronaca di un festino fra trans e coca a volontà.
Chi invece pagava non correva certi rischi. Più o meno tutti e per i più svariati motivi: Eros Ramazzotti…
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Chi invece pagava non correva certi rischi. Più o meno tutti e per i più svariati motivi: Eros Ramazzotti per le foto di una diciassettenne Hunziker in compagnia di Marco Predolin; Francesco Totti per le foto del bacio dato a Flavia Vento a ridosso del matrimonio con Ilary Blasi; il giocatore dell’Inter Adriano “beccato” ad un festino sopra le righe; il motociclista Marco Melandri “pizzicato” in compagnia di una pornostar.
Tutto inutile se pensiamo che oggi, i vari scandali, stanno venendo a galla uno ad uno.
L’orgia del calciatore
Una di queste storie suscita particolare curiosità, almeno la nostra, se non altro per i protagonisti coinvolti. Giovani belli e aitanti a bordo di una barca a largo della Sardegna, cinque o sei ragazzi in tutto, si diedero alla pazza gioia la scorsa estate improvvisando un’orgia a bordo dello yacht. Peccato che tutto finì immortalato dall’obiettivo fotografico di Fabrizio Corona. Anche in quella occasione il sistema collaudato dei ricatti fece il suo corso: i soldi in cambio della magica sparizione delle foto incriminate. Una brutta storia che non finì sui giornali grazie alla squadra di calcio che pagò per questo. Ebbene si, perchè dai particolari trapelati sappiamo che a bordo c’era anche un famoso giocatore, spesso nel mirino dei fotografi ma per motivi decisamente diversi: storie d’amore con bellissime soubrette, festini circondato da veline e vita mondana.
Ipotesi
Fino a pochi giorni fa erano in molti a pensare che il protagonista della vicenda fosse il rossonero Gilardino, che proprio su Gay.it rilasciò un’intervista nella quale affermò di non aver mai visto calciatori gay, senza però escluderne la presenza nel massimo campionato. Il paparazzato sarebbe invece il difensore dell’Inter Francesco Coco, l’ex di Manuela Arcuri.
Il bel calciatore metro-sexual (ma come lui tanti altri suoi colleghi hanno una particolare cura della loro immagine) non ha smentito nè confermato ma, in quanto esponente di spicco di un ambiente decisamente macho e maschilista, sarebbe di certo imbarazzato a dover giustificare quell’orgia maschile. Aspettiamo di sapere i nomi degli altri cinque protagonisti, perchè tanto verranno fuori anche quelli prima o poi.
Non resta che mettersi in posa e sorridere dicendo “cheeesee”, o, se preferite, “bananaaaa”.
Clicca qui per discutere di questo argomento nel forum dedicato alla vicenda.
di Daniele Nardini
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