In vista del nuovo anno l’industria dell’hard gay non si ferma e pare quanto mai determinata ad attrezzarsi per fronteggiare al meglio le sfide del decennio in arrivo, che probabilmente determinerà i nuovi rapporti di potere fra internet e i circuiti più tradizionali. Per farsi un’idea di come il settore stia già attraversando un momento particolare basta considerare i contratti che sono stati sottoscritti di recente. Solo nell’ultimo mese la Hot House ha affidato alla Next Door Entertainment (una delle più solide realtà emergenti del web) la gestione e l’amministrazione dei suoi spazi online, mentre la Titan Media di Bruce Cam e la Channel One di Chi Chi LaRue hanno deciso di condividere i loro spazi online: i fruitori iscritti ad un sito potranno avere accesso anche al catalogo dell’altro, e avranno una maggiore scelta di titoli da noleggiare in streaming. Tuttavia il contratto dell’anno (se non del decennio) è quello che è stato firmato fra la storica casa di produzione Falcon e una delle sue concorrenti di ultima generazione: la Raging Stallion.
L’anno scorso la compagnia AEBN (Adult Entertainment Broadcast Network) si era fusa con la Raging Stallion di Chris Ward e, proprio a dicembre, ha acquistato la Falcon. In parole povere la Falcon, pur mantenendo una sua autonomia creativa, ora è diventata una sussidiaria della Raging Stallion, e questo caso è abbastanza emblematico. Il sucesso dell’hard gay, oggi, richiede una grande padronanza delle nuove tecnologie e, soprattutto, la capacità di stare al passo coi gusti del pubblico e con le tipologie di performers (e di fantasie) che fanno davvero tendenza. Purtroppo le case di produzione storiche come la Falcon, o la stessa Colt, col tempo hanno sempre più risentito della mancanza di una strategia di questo tipo, abbandonando a fatica i modelli un po’ amorfi e autoreferenziali che ne avevano decretato il successo venti, trenta o quarant’anni fa, e che oggi sono stati in gran parte superati. Anche senza voler analizzare nel dettaglio le scelte registiche e stilistiche (che pure sono molto importanti) della Raging Stallion, basta analizzare il suo tipico performer-tipo di successo (poi ripreso anche dalla Titan Media e da altri): meticcio, pelo non rasato, fisico allenato (ma non necessariamente gonfio), espressivo e caliente nel senso più latino del termine.
Da qui si capisce che le fantasie omoerotiche di oggi sono figlie della globalizzazione, del mix razziale e di quella self-confidence che porta a non essere schiavi dell’estetista, rincorrendo caratteristiche troppo lontane da quelle stabilite da madre natura (barba compresa). Lo stesso uso dei tatuaggi (spesso tribali o etnici), che talvolta nei gay porn performer di oggi raggiungono dimensioni notevoli, sembra voler sottolineare il ritorno ad un rapporto più primitivo con la fisicità del corpo maschile e con la sua sensualità, dando importanza anche alla personalità del suo proprietario. Un discorso simile è applicabile all’hard gay a base di under 25: la globalizzazione e l’apertura all’est Europa hanno rivoluzionato buona parte dei canoni dell’hard, che prima era monopolizzato dallo stile «all american boy» e, in Europa, dai ragazzini un po’ androgini del regista Cadinot (che però rappresenta un caso a sè). La Bel Ami ha centrato per prima i gusti del nuovo pubblico degli anni ’90, che avrebbe segnato anche il 2000, proponendo ragazzi carini che restano semplici, simpatici e solari.
Un prototipo assertivo e rassicurante che ha fatto scuola e che è valido tutt’ora, anche su internet: non a caso, per restare competitivo e non rischiare di confondersi con una massa di cloni, la stesso Bel Ami ha deciso di iniziare a sperimentare il 3D a partire dall’anno prossimo. In effetti il 2010 dell’hard gay conclude un decennio di transizione che è stato decisivo per l’evoluzione di questa forma di intrattenimento, e che internet ha inevitabilmente cambiato. Da una parte ha scosso come un terremoto equilibri rodati da decenni, ma dall’altra ha ampliato a dismisura il suo bacino di utenza e i suoi modi di fruizione. Cosa ci riserveranno i prossimi dieci anni? Il porno via iPhone e iPad è solo all’inizio, così come l’home video 3D, ma c’è da scommettere che in breve tempo anche tutto questo rientrerà nella norma, mentre i performers rifletteranno in maniera sempre più stretta i cambiamenti e le aspirazioni del loro pubblico, che sarà sempre più globalizzato, raggiungendo livelli di interattività che oggi possiamo solo immaginare… Ologrammi hard in salotto? Video multisensoriali? Staremo a vedere, e di certo non ci annoieremo.
di Valeriano Elfodiluce
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