Rieletto Recep Tayyip Erdogan presidente, è ripartita l’omobitransfobica caccia all’omo in Turchia. Decine di attivisti hanno infatti deciso di sfidare il divieto imposto dalla polizia all’annunciato Trans Pride di Istanbul, anticipatamente bloccato perché considerato una “minaccia ai valori della famiglia“.
Dinanzi ai manifestanti che sono comunque scesi in piazza, la polizia ha organizzato blocchi stradali su larga scala, evitando il loro arrivo nella centrale piazza Taksim. Onde evitare l’afflusso sono state interrotte persino alcune corse della metropolitana. Secondo lquanto riportato dagli attivisti di Kaos GL, la polizia avrebbe organizzato dei veri e propri “attacchi” contro i partecipanti. Otto le persone arrestate. A darne notizia il quotidiano Cumhuriyet su Twitter.
Venerdì Davut Gül, Governatore di Istanbul dal 2023, aveva annunciato che non avrebbe permesso alcun Pride “che metta in pericolo la nostra istituzione della famiglia”. Lo stesso Erdogan, in piena campagna elettorale per la presidenza, ha annunciato “ogni misura per proteggere la famiglia dalla perversione”, precisando che “strangoleremo chiunque osi toccare la famiglia”.
Da anni l’Istanbul Pride vive tra divieti e arresti, per esplicito volere dello stesso Erdogan. I manifestanti hanno già annunciato che saranno nuovamente in piazza il prossimo weekend.
#Pride2023#TransOnurYürüyüşü#DönmeyizBuradayız pic.twitter.com/hm3RQs52pE
— Zeynep Kuray (@zeynokuray) June 18, 2023
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