Ancora una volta un attacco deliberato alla comunità transgender nelle aule istituzionali. Ancora, un linguaggio ignorante e deumanizzante nei confronti di soggettività già marginalizzate, sfruttate come feticci per individuare un facile capro espiatorio.
Oggi è successo durante il Consiglio Comunale di Milano, quando durante il proprio intervento il consigliere e Segretario della Lega Samuele Piscina che – per parlare dell’installazione di inferriate di sicurezza nei giardini pubblici di Via Mosso – ha raccontato di “trans*ssuali che sputavano sangue infetto ai poliziotti” durante i raid in un’area di prostituzione.
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Una leggenda metropolitana che, commenta Michele Albiani – consigliere PD e attivista LGBTQIA+ che oggi ha pesantemente contestato il consigliere Piscina in aula – viene sfruttata da anni per opprimere e marginalizzare ulteriormente comunità già vulnerabili, additandole come causa del degrado cittadino.
Era infatti già successo nel caso di Bruna, la donna transgender picchiata dai vigilia Milano la scorsa primavera. Anche in quel contesto, i poliziotti avevano parlato di un fantomatico “rischio biologico”, sostenendo che la donna avesse minacciato di infettarli sputandogli addosso.
Una storia poi ampiamente smentita – ma che ha comunque contribuito nuovamente ad alimentare lo stigma contro la comunità T e quello verso le persone che vivono con HIV.
“Il consigliere Piscina probabilmente non se n’è neanche reso conto, ma per me, che mi occupo di attivismo LGBTQIA+ e in particolare di salute sessuale, il suo linguaggio becero è preoccupante. Anche perché lui non è solo consigliere, ma anche Segretario, rappresenta la Lega a Milano – spiega Albiani – la cosa più preoccupante è la leggerezza con cui persone che vivono già in contesti di marginalizzazione e vulnerabilità vengono deumanizzate. La leggerezza con cui queste immagini così violente, quasi leggende metropolitane, vengono utilizzate, colpendo in una volta sola sia la comunità T che le persone che vivono con HIV. Naturalmente chiederemo delle scuse ufficiali”.
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