La tesi della polizia di Milano è stata smontata dalla procura, che ha aperto un’indagine contro ignoti per lesioni aggravate da abuso di funzione pubblica. Ma ora è Bruna, la donna trans brasiliana presa a manganellata dagli agenti in pieno giorno a parlare. Intervistata da LaRepubblica, Bruna ha confessato di avere “paura” che le possa succedere “qualcosa se parlo troppo“. Il video del pestaggio, ripreso dal balcone di un palazzo, ha suscitato l’indignata reazione della comunità T italiana e sconvolto parte del Paese, dividendo la politica.
La stampa di destra ha cavalcato la transfobia, questa mattina, pubblicando prime pagine agghiaccianti, che davano per inattaccabile la ricostruzione della polizia secondo la quale Bruna avrebbe minacciato dei bambini spogliandosi davanti a loro, in realtà smontata dalla stessa procura. “Sono molto impaurita, ieri sera ero stanchissima mi bruciavano gli occhi e avevo male alla testa e al fianco dove ho preso le botte“, ha confessato Bruna ad Ilaria Carra.
La donna ha confermato di aver vissuto una giornata complicata, negando però di essersi denudata e di aver mai gridato di avere l’aids, anche perché non hiv+. “Ero agitata ieri mattina avevo litigato con alcuni sudamericani ma non è vero che ero nuda al parco”. “Ero su di giri, sono una tipa molto agitata, avevo bevuta la sera prima e avevo fumato una spinello. Ma non ho fatto nulla di male non ho picchiato nessuno. Dalla rabbia mi sono morsa le braccia e mi sono fatta dei tagli“.
Bruna sostiene di essere stata picchiata anche in auto, dalla polizia, e di essere scappata per questo motivo. Raggiunta dopo essersi nascosta, è stata poi vittima di inaudita violenza. “Io ero seduta avevo le braccia alzate dicendo di non picchiarmi. Invece ho preso colpi in testa, al fianco, ancora alla testa. Mi sono sentita trattata come un cane”. “Chiedevo di non picchiarmi, solo la donna vigile è stata gentile con me, meravigliosa, lei non ha fatto niente. Mi hanno lasciata ammanettata sulla macchina per venti minuti fuori dall ufficio dei vigili. Avevo caldo male agli occhi. Anche in auto mi hanno colpita insultandomi“.
Bruna vuole ora denunciare i vigili che l’hanno presa a calci e manganellate, ma “ha paura” per la propria incolumità.
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