NAPOLI – È morto Enrico Taglialatela, il transessuale di 39 anni che invano aveva tentato di sfuggire all´agguato di quattro balordi che, nella notte tra il 18 e il 19 agosto, dopo averlo pestato a sangue, lo cosparsero di benzina e gli diedero fuoco, tra insulti e grida.
Enrico era tossicodipendente e si prostituiva sulla circonvallazione esterna che collega i paesi dell’hinterland a Nord di Napoli, nei pressi della rotonda di Melito, un comune dell’entroterra napoletano, luogo in cui era solito fermarsi per contattare clienti.
Taglialatela è rimasto lucido fino alla fine, e nei giorni scorsi ha potuto raccontare agli inquirenti ogni dettaglio di ciò che successe quella notte. Enrico rimase vittima di quattro teppisti che prima lo insultarono e poi, per punirlo della sua reazione, decisero di picchiarlo e dargli fuoco. Prima di circondare Taglialatela con due motorini, i quattro si erano avvicinati a lui a bordo di un’auto. Non come clienti, però: per deriderlo e insultarlo. Ma Enrico li aveva cacciati lanciando contro l’auto un paio di sassi raccolti da terra.
Non immaginava che mezz’ora dopo sarebbero tornati. Senza l’auto, per evitare che qualcuno potesse annotare il numero di targa, ma con due scooter molto meno identificabili. E con una busta di plastica piena di benzina. Il transessuale fu preso a pugni e calci, sbattuto per terra e quando non fu nemmeno più in grado di muoversi, gli svuotarono addosso la busta e gli diedero fuoco con un accendino. Alcuni automobilisti che avevano notato la scena accompagnarono il transessuale all’ospedale di Giugliano. Da qui, per la gravità delle sue condizioni (ustioni sul 70% della superficie corporea), fu trasferito al Centro Ustionati dell’ospedale Cardarelli.
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