Presentata oggi alla Scuola Holden, nasce a Torino, nel cuore del quartiere centrale multietnico di Porta Palazzo, CasArcobaleno: un polo integrato di servizi di interesse pubblico rivolti alla popolazione Lgbt e di servizi diretti alla popolazione cittadina creati dalla popolazione Lgbt e non solo. Un luogo, quello che aprirà i battenti in via Lanino 3, che mette in rete e in cui lavoreranno insieme associazioni Lgbt e non.
“CasArcobaleno è una casa – spiegano da Arcigay Torino, da cui è nata l’idea -: un luogo pubblico e privato, abitato da una o molte associazioni, a seconda del momento scelto per visitarlo. È un luogo mentale, che presuppone la presenza di una modalità di ragionamento inclusivo e di valorizzazione delle differenze di chi lo compone, ed anche fisico che obbliga tramite la configurazione degli spazi e dei tempi a una contaminazione di proposte e identità”.
A volere fortemente CasArcobaleno, anche la Città di Torino, non si limiterà ad essere la sede di alcune associazioni, ma uno spazio di cittadinanza attiva.
Un luogo, insomma, in cui “la battaglia per il diritto sia davvero di tutte e tutti – continua Arcigay -, di amiche e amici, fuori dai confini ristretti e ghettizzanti dei limiti costruiti dalle reciproche mission. CasArcobaleno è una crisi cercata, positiva. Una rimessa in gioco, una scommessa col futuro”.
Al progetto hanno già aderito 14 associazioni. Oltre ad Arcigay Torino, infatti, saranno parte attiva di CasArcobaleno Agedo Torino, Associazione culturale e ricreativa 011, Badhole Video, Coogen – Coordinamento genitori Torino, Famiglie Arcobaleno, Franti Nisi Masa, Giosef Unito, Gruppo sportivo Gatto Nero, Odv Casa Arcobaleno, Polis Aperta, Quore, Rete Genitori Rainbow, Trepuntozero.
E non è un caso che il progetto nasca prorio a Torino, la città che negli anni ’70 vide nascere il FUORI!, la prima associazione lgbt della storia italiana. Non è casuale neanche il quartiere, Porta Palazzo: un quartiere fitto di contrasti e di dialoghi, di incontri e di necessità, la porta più aperta di Torino, da sempre luogo di arrivo e di lavoro di migliaia di emigrati, donne e uomini tanto dal resto d’Italia quanto dal più vasto mondo.
“Un quartiere dove non mancano i problemi – sottolineano ancora da Arcigay -, una frontiera culturale ma non un limite, un luogo dell’anima e dei corpi ricco di possibilità, di storie e di lingue, di religioni e costumi, profumi e distanze da colmare”.
Il logo, ideato da Andrea Loro e Andrea Marino e scelto con un concorso pubblico, rappresenta proprio tutta questa varietà, di colori e identità.
E insieme al progetto, questa mattina, è stata lanciata anche una campagna, rappresentata dal video che potete vedere qui di seguito, e che tramite il crowdfunding sulla piattaforma Produzioni dal Basso , raccoglierà i fondi necessari per la ristrutturazione dei locali di via Lanino 3.
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