Unioni civili: 940 gli emendamenti presentati, a maggio si vota

E' scaduto il termine per presentare gli emendamenti ed i cattolici affilano le armi

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3 min. di lettura

Si torna a parlare di unioni civili, finalmente. Oggi alle ore 16 è scaduto il termine per la presentazione degli emendamenti in Commissione Giustizia della Camera, fissato dalla presidente. Sono circa 940 gli emendamenti alle unioni civili depositati oggi in commissione Giustizia della Camera, di cui almeno 550 – ma probabilmente di più – dalla Lega. Il Partito Democratico, che punta a confermare il testo del Senato, non ne ha presentato nessuno su indicazione del capogruppo Ettore Rosato, tranne Michela Marzano che ne ha presentati 7 a titolo personale. L’inizio della illustrazione degli emendamenti, ha riferito la relatrice Micaela Campana, è previsto mercoledì prossimo.

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La Lega, nella giornata di ieri, aveva già annunciato diverse centinaia di emendamenti che poi, a fine giornata, si sono rilevati oltre 550: “Non ho ancora il numero preciso, ma siamo nell’ordine delle centinaia. Vogliamo fare una guerra su tutta la linea, con gli strumenti consentiti, ostruzionismo compreso”, aveva dichiarato il deputato del Carroccio Nicola Molteni, mentre anche i cattolici di AP hanno affilato le armi e hanno presentato, secondo indiscrezioni da noi raccolte, qualche altro centinaio di emendamenti. E’ certa infine la presentazione di una cinquantina di emendamenti anche da parte del Movimento 5 Stelle, prevalentemente concentrati su stepchild e secondo titolo del testo di legge, quello destinato a regolare le convivenze di fatto eterosessuali e omosessuali. Quanto ai tempi, ieri la Conferenza dei Capigruppo ha inserito il ddl delle unioni civili tra quelli da trattare a maggio: non è stata fissata ancora una data, ma secondo fonti bene informate dovrebbe trattarsi dei primi di maggio.

Obiettivo dichiarato di chi ha presentato gli emendamenti è di cambiare il testo del ddl “anche di una sola virgola”, in modo tale che debba tornare al Senato per l’approvazione, con una inevitabile perdita di tempo e con il rischio di ulteriore insabbiamento. “Basta modificare una sola virgola per rimandare il ddl al Senato: significherebbe l’affossamento totale del provvedimento, perché Renzi non si sottometterà a un altro Vietnam”, spiega ancora il leghista Molteni. Proprio per questo è ormai estremamente probabile che sul ddl sarà nuovamente posta la fiducia da parte del Governo, come è accaduto al Senato, blindando così la votazione, anche per frenare i malumori dei cattolici di Alleanza Popolare (mentre quelli del Partito Democratico, incassato lo stralcio della stepchild adoption, parrebbero tutti intenzionati a votare a favore del provvedimento ed infatti non hanno presentato emendamenti, a parte appunto la deputata Michela Marzano).

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“Il testo uscito dal Senato rappresenta un primo passo contro la discriminazione una fetta importante di famiglie italiane sono state costrette a subire. Per questo e per recuperare un ritardo non più giustificabile il Pd ha deciso di non presentare alcun emendamento al testo sulle unioni civili, come già affermato dal capogruppo, a fronte delle circa mille proposte di modifica arrivate oggi in commissione”. Lo dichiara in una nota Micaela Campana, responsabile diritti della segreteria nazionale del PD e relatrice della proposta di legge in commissione Giustizia. “Come dimostrato nel ciclo di audizioni, siamo pronti ad ascoltare tutte le posizioni, ma rispediremo al mittente ogni tentativo meramente dilatorio e ostruzionistico volto solo alla creazione di cittadini di serie b“. Conclude la deputata del PD.

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In tutto questo, stamani alla Camera con la collaborazione del deputato abruzzese Fabrizio Di Stefano (Forza Italia) l’associazione di integralisti cattolici ProVita ha presentato una iniziativa a favore dell’obiezione di coscienza sul ddl che, evidentemente, loro stessi considerano di prossima approvazione. Di Stefano ha esordito affermando che, se da un lato si vogliono rispettare tutte le sensibilità togliendo per esempio il presepe e i crocifissi, è doveroso rispettare anche chi non intende celebrare unioni gay e per questo motivo nella giornata odierna lui stesso ha presentato un emendamento al ddl Cirinnà per sollevare la questione relativa all’obiezione di coscienza. Presente alla conferenza stampa anche il Sindaco di Castiglion Fiorentino, Mario Agnelli, che è stato uno dei primi a sollevare il problema dichiarando alla stampa di non voler celebrare unioni civili e si è fatto portavoce di tutti gli altri Sindaci che finora hanno aderito alla petizione, la cui lista non è stata però resa nota.

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Giovanni Di Colere 31.3.16 - 19:14

Chi presenta un solo emendamento è contro i diritti. Se il M5S li presenterà, significa che si allea in modo esplicito e questa volta innegabile con i clerico fascisti omofobi leghisti del centro e della destra. Io attendo di vedere cosa faranno i grillini. Poi voglio vedere se anche stavolta hanno il coraggio di dire che non è vero. E' un vero peccato poiché questo movimento poteva rappresentare un pungolo per la politica, ma come spesso avviene il nuovo che avanza spesso è il vecchio rinzuppato e retrivo.

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