Pasolini “uno di noi”, quaranta anni dopo la sua morte

Gay.it ricorda 40 anni dopo un grande della cultura italiana, Pier Paolo Pasolini

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Pasolini "uno di noi", quaranta anni dopo la sua morte - pasolini cadavere - Gay.it

40 anni dopo. Pier Paolo Pasolini, lo straordinario scrittore, regista, giornalista e tanto altro ancora, morì nella notte tra il 1º novembre e il 2 novembre 1975 ucciso in maniera brutale: percosso e travolto dalla sua stessa auto sulla spiaggia dell’Idroscalo di Ostia, vicino a Roma. Il cadavere massacrato venne ritrovato da una donna alle 6 e 30 circa. La zona era luogo di battuage gay e frequentata da molti prostituti maschili, che Pasolini incontrava spesso ed il cui mondo ritorna spesso nei suoi scritti e nelle sue opere cinematografiche. La verità giudiziaria ha stabilito che l’omicidio fu commesso da un “ragazzo di vita”, Pino Pelosi di Guidonia, di diciassette anni, già noto alla polizia come ladro di auto, fermato la notte stessa alla guida dell’auto del Pasolini. Pelosi affermò di essere stato avvicinato da Pasolini nelle vicinanze della Stazione Termini, presso il Bar Gambrinus di Piazza dei Cinquecento, e da questi invitato sulla sua vettura dietro la promessa di un compenso in denaro.

Pasolini "uno di noi", quaranta anni dopo la sua morte - pasolini cimitero - Gay.it

Alberto Moravia scrisse che “la sua fine è stata al tempo stesso simile alla sua opera e dissimile da lui. Simile perché egli ne aveva già descritto, nella sua opera, le modalità squallide e atroci, dissimile perché egli non era uno dei suoi personaggi, bensì una figura centrale della nostra cultura, un poeta che aveva segnato un’epoca, un regista geniale, un saggista inesauribile”.

Pasolini "uno di noi", quaranta anni dopo la sua morte - pasolini rainbow base 1 - Gay.it

La sua morte fu un lutto per tutta la società italiana e le sue modalità, in un’epoca in cui l’omosessualità era fortemente repressa, furono un vero e proprio scandalo, uno dei tanti che Pasolini, con le sue idee progressiste e radicali così distanti dalla mentalità degli anni in cui viveva, aveva creato. Gay.it lo ricorda oggi con una serie di articoli che vi proponiamo, alcuni nuovi ed altri datati:

– l’articolo del nostro Roberto Schinardi, “Pasolini e l’arcana ‘teta veleta’: erano i suoi turbamenti omosessuali”, una analisi del rapporto tra Pier Paolo Pasolini e la sua omosessualità;
– l’articolo che Massimo Consoli (1945-2007) scrisse nel 2005, nel trentesimo anniversario della morte di Pasolini, “Pasolini è morto perchè era gay”
– l’articolo che il giornalista Mario Cirrito scrisse su Gay.it nel 2002, “Ci vorrebbe Pasolini”, con interviste a Enzo Golino e Vincenzo Cerami
– l’articolo “Chi ha ucciso Pasolini” che sempre Mario Cirrito scrisse su Gay.it nel 2005, con una intervista all’avvocato della famiglia di Pasolini

Per chi conoscesse poco ecco il documentario realizzato sul suo apporto alla cinematografia omosessuale e mostrato al Festival del Cinema di Toronto (in inglese, purtroppo):

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