Da ieri di nuovo nei negozi di dischi con Lauro, sua ultima fatica, Achille Lauro è tornato a parlare della legge contro l’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo, nel corso di un’intervista con l’Huffington Post.
Da anni dichiaratamente al fianco della comunità LGBT, il 30enne cantante romano si è chiesto come esporsi in modo ancor più chiaro, rispetto a quando detto e/o fatto negli ultimi anni.
Cosa posso aggiungere io? Posso dire che siamo nel 2021 e mi sembra assurdo continuare a vedere aggressioni con un movente di questa entità. Come c’è una legge che tutela la discriminazione etnica, ci dev’essere anche la legge contro l’omotransfobia. Questa è la base! Dobbiamo ancora stare a parlare per dire ‘è giusto o non è giusto’, ‘va di moda o non va di moda’, ‘Forse facciamo la legge o forse no’? Parliamo di diritti basilari. Questa situazione è generata da pericolosissimi stereotipi di cento anni fa che ancora ci sono oggi in Italia. Dobbiamo costruire un futuro dove le persone possono decidere chi essere. Quando sento dire che la legge Zan non è una priorità mi sento nella preistoria. E sono anche impaurito. Ho paura perché le persone che hanno 60/70 anni hanno fatto delle battaglie per i diritti e la Storia non ci ha insegnato niente. È assurdo. Che sia chiaro: non voglio nemmeno circoscrivere questa cosa all’identità di genere. Qui si parla di umanità. Sono scandalizzato. Mi sono spesso esposto e ora mi sento inerme. Io vedo grandi cambiamenti tra i giovani. Ci vorrebbe una vera rivoluzione.
Parole nette, quelle di Lauro, che ha poi replicato a Renato Zero, mesi fa durissimo nei suoi confronti (“io non facevo il clown, lui riesce ad affermarsi con poca spesa”).
Io e Renato Zero siamo diversi. Forse lui ha sbagliato nel definirmi, semplicemente perché non mi conosce o perché ha ascoltato solo i miei singoli di punta, quando ha detto che dietro le mie canzoni non c’è un messaggio, che io sono più un costume e che non racconto la periferia. Io sono stato l’emblema della periferia, mi sono fatto portavoce in piazza di una generazione. Oggi cerco di fare ciò privatamente anche sul sociale. Capisco che Renato Zero sia vittima di una non conoscenza completa del mio percorso. Con Zero siamo d’accordo sicuramente su una cosa: lui è lui e io sono Achille Lauro.
Polemica archiviata?
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.