In casa Partito Democratico si continua incredibilmente a discutere di un’eventuale candidatura di Marco Tarquinio, ex direttore dell’Avvenire, alle imminenti europee. Una papabile candidatura che ha spaccato il Pd a causa delle posizioni contrarie più volte espresse da Tarquinio nei confronti dell’aborto, delle unioni civili, del DDL Zan, della GPA, delle famiglie arcobaleno e del matrimonio egualitario.
Una visione del mondo apparentemente molto più vicina alla Lega o a Fratelli d’Italia, se non fosse che Elly Schlein starebbe seriamente pensando di giocarsi la carta Tarquinio alle elezioni di giugno.
Intervenuto nel corso di Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, l’ex direttore dell’Avvenire non ha fatto alcun passo indietro, ribadendo quanto sempre espresso.
“Ho sempre detto che l’aborto non è un diritto ma una tragedia“, ha precisato Tarquinio. Per poi aggiungere. “Sono sempre stato su una posizione un po’ complessa. Sulle unioni omosessuali da cattolico non ho paura di più solidarietà nel mio Paese, ho contestato la stesura di determinati disegni di legge, come il DDL Zan. Non mi piace il DDL Zan, se proprio si riteneva, e probabilmente ce n’era il bisogno visti i casi di violenza che c’erano stati, di un’aggravante sull’omofobia avrebbero dovuto farla senza prevedere norme potenzialmente lesive nei confronti del pensiero”.
A questo punto Geppi Cucciari è intervenuta, per chiedere a Tarquinio se fosse contro le unioni civili, da lui duramente contestate tra il 2015 e il 2016.
“Sulle unioni civili sull’Avvenire usai una frase in latino, ‘a ciascuno si dia il suo’. Si trovi una formula adeguata per garantire un’unione nella maniera giusta a tutti. Porsi anche un problema. Benissimo le persone dello stesso sesso ma personalmente non capisco il perché se un fratello e una sorella che vivono insieme non possano lasciare la pensione di reversibilità a colui e/o a colei che gli è stato accanto”.
Frase che ha visibilmente sconcertato Geppi, basita dinanzi a simile gratuito paragone, ma secondo Tarquinio tutte queste posizioni in contrasto con il Pd non sarebbero d’ostacolo per una sua candidatura. “Non credo. Ad alcuni possono non piacere, ad altri sì”. “Io non ho mai pensato di candidarmi, non intendevo farlo. Con il passare dei mesi e con l’aggravarsi della situazione in Europa e nel Mondo, siamo sull’orlo di una guerra mondiale, sento un problema serio, e sto ragionando a questa ipotesi. Lo dico da padre, da nonno. Il dibattito che c’è nel Pd e nella società italiana nei miei confronti mi conferma che viviamo in una democrazia e che anche nel Pd c’è un dibattito democratico. Non mi scandalizza”.
A scandalizzare, probabilmente, dovrebbe essere il Pd che ragiona se candidare o meno Marco Tarquinio.
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