Sabato 15 giugno il Torino Pride ha visto tra i presenti alla parata anche la sindaca Appendino, che si è dimostrata subito friendly nei confronti della comunità LGBT. La stessa sindaca si era impegnata a trovare un modo per continuare a trascrivere il certificato di nascita all’Anagrafe dei bambini delle coppie omogenitoriali nati all’estero, dopo la sentenza della Corte di Cassazione. E proprio su questo punto, è stata criticata dai partiti di destra. In particolare da Fratelli d’Italia, che ha presentato un esposto in Procura contro la prima cittadina.
Abuso d’ufficio. Di questo sarebbe accusata. Maurizio Marrone, consigliere regionale di Fratelli d’Italia in Piemonte, e Augusta Montaruli, parlamentare dello stesso partito, hanno spiegato:
Sfilando al Pride di Torino la sindaca Chiara Appendino ha rivendicato l’intenzione di non fare alcun passo indietro sulle sue politiche per le “famiglie”. Continuerà a cambiare la vita delle persone senza confrontarsi con altre istituzioni politiche. Leggiamo in queste dichiarazioni la volontà di perseverare con le trascrizioni anagrafiche dei minori richieste dalle coppie omosessuali, nonostante la recente sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione le vieti espressamente. Ci costringe ad andare in procura a presentare un esposto penale per fermarla.
L’intenzione di impugnare gli atti era un gesto dovuto, da parte della sindaca Appendino. La decisione presa dai giudici della Cassazione non andava a colpire solo le coppie omosessuali (per le quali non esiste ancora una legge). Ma anche quelle etero. E come si dovrebbe comportare l’ufficio anagrafe, di fronte a una coppia composta da due donne con un figlio, dato che non ricorrono alla GPA? Di fronte a queste domande, ci si scontra contro un vuoto legislativo.
L’accusa alla sindaca Appendino
I due esponenti di FdI continuano, accusando Chiara Appendino di favorire la GPA, riconoscendo di fatto le famiglie LGBT:
Appendino sta consentendo e incoraggiando la pratica vergognosa dell’utero in affitto, il nuovo schiavismo dei nostri tempi ai danni di donne disperate, spesso del terzo mondo. A nostro avviso questi atti, perfezionati avvalendosi della qualifica di pubblico ufficiale in quanto Sindaco. In violazione della legge sulla fecondazione assistita e ai danni della gestante e del minore privato del diritto a una madre e un padre, può configurare il reato di abuso d’ufficio.
Intanto, nei prossimi giorni la Corte Costituzionale dovrà decidere se è legittimo vietare alla coppie omosessuali ricorso alla procreazione assistita. In caso positivo, dovrà essere la politica (e il governo) a intervenire.
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La strategia di molti politici è quella di ricorrere alla Magistratura solo per dar fastidio e per fare perdere del tempo ai loro avversari . Una tattica inaugurata da un ex magistrato e baciapile , Oscar Luigi Scalfaro , che è arrivato anche al Colle più alto. Purtroppo la Suprema Corte , proprio ieri 18 Giugno , ha dichiarato NON incostituzionale il divieto della GPA per le coppie omosessuali.