Anche il 2024 è iniziato nel segno dell’omobitransfobia, con un’altra drag queen vittima dopo quanto avvenuto a Tekemaya. Lo scorso sabato 6 gennaio, in piena notte, un gruppo di venti ragazzi ha aggredito “La Myss”, nota drag, in centro a Torino, in piazza Vittorio Veneto.
La performer, conosciutissima in città per le esibizioni che sono un vero e proprio tributo alla cantante Myss Keta, si trovava in compagnia di amici quando un folto gruppo di ragazzini poco più che adolescenti le si è avvicinato e l’ha aggredita fisicamente picchiandola, togliendole i vestiti e ferendo lei e le persone con le quali si trovava in compagnia, sotto gli occhi dei passanti che hanno assistito inermi all’episodio. “Cosa ti aspetti se esci di casa con la parrucca e la mascherina?”, le ha gridato una ragazzina del branco prima di scappare. La Myss e i suoi due amici sono finiti in ospedale.
“Stavamo accompagnando dei ragazzi a prendere il bus alla pensilina in mezzo alla piazza“, ha raccontato La Myss. “Avevo due bicchieri in mano, me ne hanno sfilato uno e poi me l’hanno tirato addosso, quindi mi hanno accerchiato e spintonata fino a farmi cadere in terra. A quel punto mi hanno preso a calci e a pugni, con la parrucca che ha un po’ attutito i colpi. Ne avevo 4 addosso ma sono riuscita a gattonare via e a mettermi in salvo mentre altri picchiavano i miei amici con una ferocia mai vista. Alla fine eravamo pieni di tagli e uno aveva la faccia piena di sangue. Per fortuna qualcuno ci ha aiutato“.
Sul posto sono arrivate ben otto pattuglie dei carabinieri. “Ci avevano puntato, è stato di sicuro un attacco a sfondo omofobo perché hanno visto me”, ha proseguito la Myss. “Lo conferma quello che hanno detto, e non è neanche la prima volta, avevano già provato ad aggredirmi la notte tra il 2 e il 3 dicembre. Adesso ci sono riusciti”.
La Myss e i suoi due amici sporgeranno denuncia, nella speranza che le telecamere della piazza possano essere d’aiuto per individuare i componenti della baby gang.
“Nel giro di pochi mesi ci troviamo ad assistere all’ennesimo episodio di violenza ai danni della comunità LGBTQIA+, un clima di odio che da nord a sud si sta manifestano in tante città del nostro paese, basti pensare ai saluti fascisti davanti all’ex sede del Msi ad Acca Laurentina proprio qualche ora più tardi” ha dichiarato Lara Vodani, Presidente di Arcigay Torino. “Quanto accaduto è l’ennesima dimostrazione che la comunità queer vive quotidianamente molteplici forme di discriminazione e violenza in un paese che non garantisce le giuste tuttele e pieni diritti a tutte e a tutti, due episodi che sembrano slegati, ma che hanno matrici comuni, il patriarcato e la xenofobia. Fa riflettere il fatto che nessuna delle persone passanti si sia fermata a soccorrere la myss e il suo gruppo di amici e soprattutto l’affermazione della ragazza che invece di dare supporto e sorellanza alla vittima commenta con giudizio, è un chiaro esempio di quanto questa società abbia interiorizzato la cultura patriarcale e macista. Come Arcigay Torino siamo pronti a dare tutto il nostro supporto a la myss per quanto accaduto e a presidiare se necessario i luoghi di aggregazione affinché tutte e tutti possano sentirsi al sicuro ovunque e ad ogni ora. Siamo consapevoli che in uno Stato che semina odio noi continueremo a essere le vittime del domani ma non smetteremo mai di denunciare e lottare contro i soprusi che viviamo quotidianamente”, ha concluso Vodani.
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