Una giuria ha stabilito che le assistenti sociali Stefanie Rodriguez, 34 anni, e Patricia Clement, 69 anni, non dovranno più affrontare accuse di abuso sui minori in riferimento all’uccisione di Gabriel Fernandez, avvenuta nel 2013. Anche i supervisori Kevin Bom, 40 anni, e Gregory Merritt, 64 anni, sono stati assolti da qualsiasi illecito, secondo quanto riferito da Metro.
Tutti e quattro gli assistenti sociali erano stati accusati di abusi su minori e falsificazione di registri pubblici, avendo affermato che il loro lavoro consisteva nel tenere il piccolo Gabriel al sicuro, nonostante i crescenti abusi da parte della mamma. Possibile che gli assistenti sociali non si accorsero delle torture inflitte al bimbo? A detta dei giurati gli assistenti sociali non possono essere incolpati della morte del bambino. Gabriel Fernandez arrivò in ospedale il 22 maggio 2013, dopo essere stato trovato incosciente a casa di sua madre a Palmdale, in California. Morì due giori dopo.
La madre di Gabriel, Pearl Fernandez, 35 anni, è stata condannata all’ergastolo senza condizionale nel 2018 e il suo ragazzo, Isauro Aguirre, è stato accusato dell’omicidio del piccolo e condannato a morte. Secondo quanto ricostruito, Pearl costrinse suo figlio a mangiare feci di gatto perché convinta della sua omosessualità. Il bimbo venne cosparso con dello spray al pepe e costretto a mangiare il proprio vomito. L’esperta della scena del crimine ha affermato che a casa della donna c’erano così tante macchie di sangue che finì le etichette adesive per contrassegnarle tutte. I test forensi hanno trovato il sangue del bimbo su oggetti sparsi in tutta la casa, tra cui una mazza da baseball, una mazza di legno e fili del computer. Rivolgendosi ai giurati durante il processo a Fernandez e ad Aguirre, nel giugno 2018, il procuratore Jonathan Hatami dichiarò: “Per otto mesi consecutivi, quel bambino è stato abusato, picchiato e torturato più severamente di molti prigionieri di guerra“. Dopo che Gabriel era nato, nel 2005, era stato mandato a vivere con altri parenti, per poi essere recuperato da sua madre e dal suo fidanzato.
Non è chiaro se l’ufficio del procuratore distrettuale della contea di Los Angeles abbia intenzione di presentare ricorso contro la decisione della corte d’appello, proseguendo così il procedimento contro gli assistenti sociali.
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I gay non sono nemici della famiglia, i gay al contrario vogliono crearsi una famiglia o almeno vorrebbero avere rapporti sereni con la propria famiglia di origine. Ad uccidere la famiglia è l'omofobia che causa tragedie come questa, genitori o altri parenti che si accaniscono contro i propri congiunti omosessuali o ritenuti tali, in alcuni casi giungendo ad ucciderli.