Gandolfini all’attacco di Monica Cirinnà, eutanasia, Europa e difende a spada tratta la famiglia ‘naturale’

Da un incontro sulla famiglia a Firenze, afferma che Monica Cirinnà sarebbe affetta da delirio paranoide.

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Massimo Gandolfini, presidente del Family Day, è tornato a parlare a sproposito, su diversi temi che lui e i suoi colleghi conservatori non possono di certo accettare. In un convegno di Firenze, chiamato “Più famiglia, più Italia“, Gandolfini ha speso una parola per tutti. A partire da Giorgia Meloni, una delle poche che ha ricevuto un pensiero positivo dall’uomo. Difatti, il presidente del Family Day ha esortato i presenti all’incontro, organizzato proprio da Fratelli d’Italia, di votare per Giorgia Meloni alle prossime elezioni europee. Sarà un suo impegno, questo: farà il possibile per promuovere la Meloni e il suo partito alle elezioni del 26 maggio.

Nel corso del comizio, però, ha anche attaccato l’Italia dei diritti. Non solo i diritti della comunità LGBT, ma anche quelli riguardanti il fine vita, la famiglia, e quelli sostenuti dall’Unione Europea. Per non parlare della senatrice Monica Cirinnà, sicuramente in cima alla lista delle persone sgradite di Massimo Gandolfini, dopo l’approvazione della legge sulle unioni civili.

UE, Dj Fabo e l’eutanasia, la donna che procrea: le teoria di Gandolfini

Dopo aver glorificato Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni, indicando la forza politica da 4% come “sui temi antropologici fondamentali il partito più graniticamente coerente”, attacca per prima l’Europa.

E’ una Europa che proprio su questi temi deve essere rifatta dalla punta dei capelli alla punta dei piedi. Perché il peggio del peggio, in ordine alla famiglia e al diritto dei bambini di avere dei genitori, è venuto esattamente dall’Europa.

Più che genitori, Gandolfini dovrebbe specificare che si intende madre e padre, sempre sostenendo l’idea che un bambino deve sempre avere due genitori di sesso opposto per crescere in salute.

E su Monica Cirinnà, senatrice dem, non risparmia certo una critica, commentando anche il cartello che esibiva alla manifestazione dell’8 marzo (“Dio, Patria e Famiglia: che vita di m*rda”).

Si è trattato di un delirio paranoide, e parlo da psichiatra. A Milano, invece, c’era un corteo di femministe (Non una di meno, ndr) che portavano un cartello che recitava: “Il corpo è mio e non di quel…”. Il resto lo sapete. Lo trovo di un’offesa talmente grande che offenderei me stesso se lo dicessi. Il resto lo lascio alla vostra immaginazione, ma soprattutto amici, lo lascio alle vostre preghiere. 

Sull’eutanasia, attacca la pratica, Dj Fabo e Marco Cappato, dove il primo è andato in Svizzera, aiutato dal radicale, per la pratica denominata suicidio assistito.

Stiamo imbarbarendo sempre di più la nostra Repubblica. Pensate: viviamo in uno Stato che ha ammesso l’obiezione di coscienza alla sperimentazione animale ed è vietata l’obiezione di coscienza quando è in gioco la vita di una persona disabile terminale e morente. Questa è inciviltà. Non possiamo accettare che questo vada avanti e dobbiamo trovare forze, uomini, donne che abbiano il coraggio di portare avanti questi temi.

E parla anche della bellezza della donna. Ma solo quando può procreare, altrimenti è un essere inutile. Dare alla luce dei figli, infatti, renderebbe la donna “un essere di una dignità incommensurabile“.

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