L’affaire Marrazzo ha aperto un capitolo che in molti avrebbero preferito restasse chiuso, primi fra tutti i clienti illustri delle trans, quelli del "si fa ma non si dice" in perfetto stile italietta degli anni ’50. E dopo che la vicenda dei video e dei ricatti è diventata di dominio pubblico non si fa altro che ripetere che l’ormai ex presidente della Regione Lazio non era certo l’unico e che nel novero dei frequentatori di via Gradoli c’erano anche due ex ministri della Repubblica. Com’è naturale che sia, è partito il toto-cliente alla ricerca dei famosi ex membri del governo. E per una serie di fortuite coincidenze a fare la sua comparsa sulle cronache di questa vicenda è stato il nome di Maurizio Gasparri che, sì, è stato ministro, ma che intervistato dal Giornale di Feltri risponde dicendo che "questo vociare è uno squallore vergognoso. Ma vi giuro che il primo che scrive una riga fuori posto, o che solo lascia intendere qualcos’altro, lo trascino in tribunale".
A ricostruire i motivi per cui il gossip avrebbe colpito proprio il senatore ed ex ministro delle Comunicazioni è proprio il Giornale. Il tutto nasce, come scrive Gian Marco Chiocci sul quotidiano di Paolo Berlusconi, da una sera dell’aprile del 1996 quando Gasparri era stato invitato ad una cena organizzata presso il prestigioso Circolo del Polo di Roma. Il senatore si recò all’appuntamento da solo perché gli impegni di partito gli impedirono di passare a prendere la moglie che si fece accompagnare da Italo Bocchino. Quella sera, però, Gasparri arrivò molto in ritardo all’incontro con gli altri commensali a causa di un imprevisto che lui stesso raccontò a tutti al suo arrivo al Circolo. Il parlamentare non riusciva a trovare, essendo notte e la strada poco illuminata, l’ingresso del circolo, quindi percorse i viali dell’Acqua Acetosa, che dopo una certa ora sono frequentati dalle trans e dalle prostitute, andando a singhiozzo con la sua Fiat Punto proprio in cerca della porta giusta.
Una pattuglia dei carabinieri, però, notando l’andare incerto ferma l’auto per un controllo di routine. Patente e libretto, Gasparri si qualifica e spiega ai carabinieri perché stesse andando in su e in giù tra i viali: non trovava l’ingresso del circolo. Chiarito l’equivoco, l’ex ministro raggiunge, con un clamoroso ritardo, la cena che lo attendeva e, appena arrivato, racconta a tutti l’accaduto. Il Giornale riporta che Gasparri disse più o meno: "Ahò, ma lo sapete? M’hanno fermato i carabinieri qua vicino. Pensa se passava qualcuno e me vedeva, poteva pensa’ che annavo coi trans!". Tra le risate collettive, pare che le battute si siano sprecate e che da quella sera, spesso gli amici abbiano rivangato l’episodio.
A questa vicenda del 1996 qualcuno ha associato il fatto che proprio Gasparri, ben quindici anni fa, abitava in via Gradoli, a pochi passi dallo stabile in cui è stato girato il video con Marrazzo. Ma in quella casa Gasparri viveva con la famiglia. Raggiunto dalle indiscrezioni sul suo conto, il senatore nega categoricamente e definendole "solo fango" e "squallido vociare", dicendosi pronto a denunciare chiunque lasci intendere che le voci abbiano un fondamento di verità.
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