Una prima volta assoluta. Il 31 marzo si è tenuta in tutto il mondo la Giornata della visibilità transgender, ricorrenza dedicata alla sensibilizzazione contro le discriminazioni verso le persone transgender, con un vescovo che vi ha preso parte attivamente.
Monsignor Nicolò Anselmi ha partecipato all’iniziativa “Ci vediamo al parco”, organizzata dal gruppo Trans & Non-binary di Arcigay Rimini al Parco Marecchia negli spazi de ‘La Serra 100 Fiori’.
“Probabilmente dobbiamo camminare ancora, ma la strada che il Vangelo e Gesù ci hanno indicato è quella di accogliere veramente tutti“, ha dichiarato Anselmi nel corso della manifestazione al TgR. “È bello essere qui, mi sembra anche doveroso perché Dio è veramente padre di tutti. Anche il Santo Padre ce lo ricorda, ma anche Gesù ce l’ha ricordato: “Padre nostro”, e in questo nostro ci siamo tutti. Per cui non vedo perché non dobbiamo essere qua”. “Credo che la Chiesa non escluda nessuno per cui non c’è proprio motivo. Certo, probabilmente dobbiamo camminare ancora su questi temi, però mi sembra che la strada che il Vangelo ci indica, ma che anche il Papa ci ha indicato, sia quella di accogliere veramente tutti. In realtà qui sono io che sono stato accolto“.
Una giornata, quella andata in scena a Rimini, organizzata con il patrocinio del Comune e della Provincia, il sostegno della Regione Emilia-Romagna col progetto “Istanti” di Aics Emilia-Romagna e la collaborazione del Centro Antidiscriminazioni Lgbt del Comune di Rimini.
62enne di Genova, Nicolò Anselmi è vescovo di Rimini da fine 2022. Negli ultimi anni Papa Francesco si è scagliato contro la fantomatica “ideologia gender” (“è il pericolo più brutto del nostro tempo”), dopo aver precisato come anche le persone trans siano figlie di Dio e aver invitato un gruppo di donne trans a pranzo in Vaticano.
A inizio 2023, monsignor Nicolò Anselmi espresse tutta la propria vicinanza alle persone LGBTQIA+. “Persone che possono avere orientamenti sessuali differenti rispetto a quello eterosessuale, come cittadini penso debbano avere tutti i diritti civili che la Costituzione e i vari ordinamenti concedono loro, e anche nella vita della Chiesa sono sempre e comunque i benvenuti per un cammino di fede e di incontro col Signore. Nella mia passata esperienza ho avuto il dono di vivere un cammino di fede con persone non eterosessuali ed è stato fonte di arricchimento e di crescita per me e anche per loro“, disse al Corriere Romagna. Passati due anni, Anselmi ha attivamente preso parte alla Giornata della visibilità transgender di Rimini.
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Se Dio è padre di tutti allora è padre anche di fascisti, razzisti ed omofobi. Stranamente non si è mai visto il vescovo a una manifestazione di FN. Quindi? È una giustificazione con la supercazzola per non doversi assumere la responsabilità delle proprie posizioni. Perché ovviamente a dichiararsi pro gay e pro trans si rischierebbe una scomunica. Ma perché ci tenete così tanto a circondarvi di questi personaggi?