Pina Picierno è un’eurodeputata italiana del PSE (rappresentato in Italia anche dal Partito Democratico).Venuta a conoscenza della storia di Mehdi Shokr Khoda, è intervenuta per evitare che il ragazzo sia rimandato in Iran, dove sicuramente sarebbe condannato a morte. Stiamo parlando del ragazzo iraniano di 19 anni che si è visto rifiutare lo status di rifugiato, dopo aver reso nota la sua religione e la sua omosessualità. Nei colloqui organizzati con l’ufficio immigrazione svedese, sono state poste delle domande intime che per legge non dovrebbero condizionare il riconoscimento dello status di rifugiato. Inoltre, anche il compagno di Mehdi ha affermato che l’interprete messo a disposizione non era preparato. E ha travisato la sua dichiarazione. Portando l’ufficio preposto a non considerare la sua testimonianza.
Per questo motivo, Pina Picierno e Daniele Viotti hanno depositato un’interrogazione parlamentare. Nel testo inviato alla Commissione Europea, i due deputati dem hanno raccontato la storia del ragazzo e dei diritti negati fino ad ora. Nella dichiarazione, hanno individuato anche gli articoli dell’UE che dovrebbero permettere a Mehdi di rimanere in Svezia.
Considerando quindi:
– l’articolo 10 della Direttiva 2011/95/EU sulla richiesta di asilo per le persone LGBTI perseguitate;
– l’articolo 2 TUE;
– la decisione della Corte di Giustizia europea sull’interpretazione dell’articolo 4, par. 3 lett. c) della direttiva 2004/83/CE (CGUE, A., B., C./Staatsecretaris van Veiligheid en Justitie, C-148/13, C-149/13 e C-150/13, del 2.12.2014) in merito al divieto di ogni qualsivoglia pretesa di prova “fisica e tangibile” della affermata omosessualità del richiedente;si chiede alla Commissione europea quali azioni intende intraprendere riguardo al caso summenzionato.
La storia di Mehdi dimostra il sostegno della comunità LGBT italiana
A seguito della diffusione della notizia dal profilo personale di Dario Ballini D’Amato, la storia di Mehdi è diventata virale in poche ore, arrivando, a quanto pare, anche alle orecchie di qualche politico che potrebbe fare in modo che questa storia si concluda con un lieto fine. Nella pagina Facebook di Gay.it sono giunte diversi messaggi, in cui ci viene chiesto come poter aiutare Mehdi e il suo compagno nel rimanere insieme in Svezia. Purtroppo non abbiamo i loro contatti, ma hanno avviato una raccolta fondi per pagare lo studio legale che sta seguendo il caso.
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