Che non un semplice prete, ma addirittura un vescovo si esprima sui gay parlando di coppia e di diritti è un evento più unico che raro. Se questo vescovo, poi, non è neanche tra i più giovani, la notizia è di quelle che meritano attenzione.
Si tratta di Monsignor Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea, classe 1923, che intervistato dalla celebre trasimssione di Radio Due "Un giorno da pecora" si è espresso così a proposito di laicità e diritti: "Credo che su un piano laico bisognerebbe riconoscere i diritti, sapendo distinguere ciò che è convinzione religiosa e ciò che non lo è. I matrimoni vanno distinti: non ha senso dire ‘matrimonio gay’. Ma alle coppie dovrebbe essere riconosciuto il diritto di stare insieme".
"Per esempio – ha spiegato Bettazzi – : se uno dei due muore, che l’altro possa avere diritto all’eredità o a stare nella stessa casa. Cosa c’è di male?". Assolutamente niente, tant’è che succede in un altissimo numero dei paesi più civilizzati del mondo.
Ma il vescovo di spinge anche oltre esprimendo, addirittura, il suo consenso per una legge che riprendesse la proposta dei DiCo. "I DiCo come erano stati presentati erano accettabili – dice -. Dopotutto anche i conventi religiosi sono abitati da tutte persone dello stesso sesso". E conclude con una benedizione: "Non sposerei due gay, potrei al massimo dargli una benedizione – dice -. La CEI andrebbe svecchiata almeno di spirito…".
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