Si farà il sondaggio postale voluto dal governo australiano per valutare se mantenere o rimuovere il bando ai matrimoni gay.
La Corte Suprema ha infatti rigettato i ricorsi presentati dalle associazioni per i diritti civili. Il sondaggio, a partire da martedì, interesserà tutto il corpo elettorale del Paese, 16 milioni di elettori che riceveranno la scheda a casa. Avranno fino al 7 novembre per riconsegnarla.
Il sondaggio, però, non sarà vincolante per i parlamentari, che potrebbero comunque scegliere di non ascoltare le risposte di sedici milioni di elettori. Secondo il report di Essential Research rilasciato a luglio, il 61% degli australiani sarebbe favorevole ai matrimoni dello stesso sesso. La proposta sembra infatti incontrare il favore dell’elettorato ma l’esito del sondaggio non è scontato.
La decisione dei giudici mira a porre fine alla fase di stallo politico che da anni interessa il tema dei matrimoni fra persone dello stesso sesso. Gli attivisti che hanno visto respinti i loro ricorsi invocano un referendum vero e proprio, che richiederebbe avrebbe però il nulla osta del Parlamento. Il governo conservatore ha invece optato per una consultazione postale, dopo che il Senato ha bloccato due volte il progetto di consultazione popolare.
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