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Il canale televisivo in lingua tedesca RTL2 ha cominciato a trasmettere una propria versione del grande successo americano «Queer Eye for the Straight Guy», intitolato Schwul macht cool! Die fabelhaften Vier (ovvero: Gay è forte! I Fantastici Quattro). Il formato di base della trasmissione è davvero simile a quello d’oltreoceano: un gruppetto di gay disinvolti e sicuri di sé, quattro anziché cinque, in aiuto a ragazzi etero bisognosi di qualche vitale ritocco d’immagine. Se nella versione USA i Fab5 sono tutti giovani nella versione tedesca c’è invece una maggiore varietà anagrafica e alcuni dei conduttori sono ultraquarantenni. Lo show è prodotto dalla Tresor TV, il cui portavoce Holger Roost Macias ci tiene a precisare che RTL2 ha commissionato il programma quando non si sapeva ancora niente del Queer Eye statunitense. I cinque presentatori del format originale intanto hanno visto triplicato il loro compenso: nel nuovo contratto stipulato con la produzione per la seconda stagione si prevede che ognuno di loro riceverà 8.000 dollari a puntata, contro i 3.000 del primo anno. A ciò andranno aggiunti compensi addizionali per quando gli episodi del reality show verranno riproposti dalla NBC, uno dei giganti dei canali televisivi statunitensi. A quando una versione italiana?
In Canada è arrivato sul piccolo schermo «Fairy Tale», sorta de Il gioco delle coppie versione omo. Il programma è trasmesso dal canale via cavo Pride Vision e vede coinvolti gay, lesbiche, bisessuali e transessuali in cerca dell’anima gemella. Ogni puntata si concentra su un incontro al buio, ripreso e sezionato per soddisfare la curiosità degli spettatori. La serie, presentata da Nelson Tome’ (foto), arriva in un momento di grande dibattito nel paese sul matrimonio per coppie composte da persone dello stesso sesso: in due province canadesi è già legale e ora se ne discute a livello di governo centrale, per cui sembra davvero che sia il momento gusto per proporre un programma del genere. Il creatore della serie Myles Shane sembra contento di aver dato vita ad uno dei primi programmi televisivi al mondo nel quale coppie GLBT si incontrano ed il produttore, il 28enne Jonathan Hiltz, è soddisfatto di come stanno andando le cose: c’è un accordo per almeno 26 puntate con Pride Vision e opzione di rinnovo per una eventuale seconda stagione. Prima di Fairy Tale c’era già stato negli Stati Uniti un programma simile, Boy meet boy, ma era stato accolto tiepidamente forse per via del fatto che c’era un premio in palio, il che alterava l’interazione e la spontaneità dei partecipanti.
Ancora TV: Mark Christian, l’ex compagno dell’attore Rock Hudson, ha scritto al presidente della rete CBS congratulandosi con lui per aver cancellato uno sceneggiato su Ronald e Nancy Reagan nel quale l’ex presidente viene ritratto come omofobo ed affermava che i gay che avevano contratto l’AIDS meritavano di morire. La lettera di Christian, riportata da un sito web di stampo conservatore, continua dicendo che Reagan «non solo aveva diversi gay nel suo staff quando era Governatore della California ma telefonò anche al mio compagno, Hudson, quando già era gravissimo, appena poche settimane prima che morisse di AIDS, facendogli gli auguri e dicendogli che lui e Nancy pregavano per lui. I Reagan conoscevano Rock da molti anni e ben sapevano che era gay (cosi come lo sapeva la maggior parte di Hollywood…) ma credo proprio che di questa telefonata di Reagan a Rock Hudson nella sceneggiatura non ci fosse traccia…». Per contro il drammaturgo Tony Kushner si è detto «disgustato» dalla decisione della CBS di cancellare il programma. Kushner, vincitore del premio Pulitzer, è l’autore dello piece teatrale Angels in America, che evidenzia le responsabilità dell’amministrazione Reagan nella tardiva reazione all’insorgere dell’emergenza AIDS. «Ho avuto amici che sono morti in circostanze terribili perché Ronald Reagan non si è deciso a pronunciare la parola ‘gay’ in pubblico fino al 1987» ha detto, tagliente, Kushner. Nello sceneggiato Reagan e la moglie sono interpretati rispettivamente da James Brolin (Amityville Horror) e Judy Davis (Mariti e mogli) nella foto. Vista la decisione della CBS di non trasmetterlo sono in corso trattative per il passaggio ad un altro canale televisivo.
Passiamo al teatro. L’ex porno star Traci Lords, oggi attrice, ed il cantante Iggy Pop potrebbero calcare i palcoscenici di Broadway nella versione musical del film «Cry Baby», diretto nel 1990 da John Waters con Johnny Depp protagonista. Il film non incassò molto alla sua uscita ma il successo della versione teatrale di un altro film di Waters, «Hairspray», ha convinto il produttore Brian Grazer (A beautiful mind) a finanziare il progetto. La vicenda ruota intorno ad una sofferta e travagliata love story tra un delinquentello di quartiere ed una ricca ragazza dell’alta borghesia, il tutto al suono di canzoni in puro stile rockabilly. Sia Pop che la Lords apparivano nel film originale, tuttavia il cast teatrale non è ancora ufficiale.
L’attrice Rosie O’Donnell (Ragazze vincenti, con Madonna), popolarissima in America e dichiaratamente lesbica, potrebbe finire col perdere la ragguardevole somma di 20 milioni di dollari se continuerà a tenere in cartellone almeno fino a gennaio, come vorrebbe fare, lo spettacolo «Taboo». Rosie ha già investito oltre 10 milioni di dollari nella versione per Broadway del musical, scritto da Boy George e vagamente ispirato alla vita dello stesso leader dei Culture Club nella Londra degli anni ’80. Lo spettacolo è stato un grande successo nel West End londinese ma in molti ritengono che i vari cambiamenti apportati all’adattamento per il pubblico americano abbiano «imbastardito» irrimediabilmente il tutto. Le critiche sono state pessime ed il pubblico almeno finora ha scelto di vedere altro. Continuare lo spettacolo costa circa mezzo milione di dollari a settimana, ma la produttrice appare determinata, ed un portavoce della compagnia teatrale ha detto: «Abbiamo fatto più di venti rappresentazioni e abbiamo ricevuto più di venti standing ovation. Ci sono tutti i motivi per credere che Taboo, come la maggior parte dei nuovi musical, troverà alla fine il suo pubblico.» Se capitate a New York…
Kristanna Locken, nordica bellezza bionda che nei panni di un androide dava del filo da torcere ad Arnold Schwarzenegger nel recente Terminator 3 – le macchine ribelli, ha detto che preferisce baciare le donne piuttosto che gli uomini, come ha dimostrato ampiamente baciando in pubblico, in almeno due diverse occasioni, la cantante Pink. Sebbene ammetta di trovare gli uomini ancora attraenti, la Loken ha provato a chiarire meglio il suo punto di vista: «Baciare una donna è molto, molto meglio che baciare un uomo. Ad essere onesta credo che sia più intimo, c’è una maggior risposta. Credo che le femmine leghino meglio tra di loro che non con gli uomini, sebbene io trovi gli uomini attraenti. Talvolta alle ragazze va di dare un bacio ad una loro amica e generalmente la reazione degli uomini che ti stanno guardando è buona. Non era la prima volta che baciavo una donna quando ho baciato Pink, oh no, proprio no. Ma non voglio rivelare troppo…»
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