L’ultima, l’ennesima denuncia di omofobia di questo violentissimo 2019 ormai arrivato agli sgoccioli arriva da Bari. A renderla pubblica il 38enne Nicola De Marzo, lo scorso 11 dicembre aggredito alle ore 19.
“Ci metto la faccia, con tutti i segni, sembro un panda con questi occhi neri“, ha rivelato a Daniele Leuzzi di BorderLine24. “Confido nella magistratura ma è tempo di compiere un atto di coraggio sociale”.
Ad aggredire il 38enne i parenti di un’amica, che lui era andato a trovare per darle il suo regalo di Natale. “Tu di qua non uscirai vivo”, lo hanno minacciato i due aggressori, prima di urlargli “gay di mer*a” e picchiarlo brutalmente.
La mia amica è stata scaraventata, mentre tentava di difendermi. Poi ho subito ingiurie per una scusa banale. Pensavo fosse andato via ma si è nascosto dietro la siepe è salito in casa e ha iniziato a menarmi.
Una scena sconcertante, avvenuta davanti al figlio 11enne della coppia, che avrebbe urlato “Non lo uccidere di botte”. Nicola è finito in ospedale con una prognosi di 45 giorni, ematomi sotto l’occhio sinistro, due costole fratturate e il braccio sinistro rotto, un dente spezzato e l’omero slogato.
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Non bisogna subire ma denunciare, se non denunciamo rafforziamo il senso di potenza e di impunità negli aggressori e aggraviamo la frustrazione nelle vittime.