L’ufficio di Franco Grillini nella sede della Regione Emilia Romagna è stato il teatro in cui si è svolto l’incontro della riappacificazione, quella tra Guido Barilla, patron dell’omonima grande azienda, e le associazioni lgbt italiane. Una riappacificazione arrivata dopo una settimana all’insegna delle polemiche e delle campagne di boicottaggio lanciate, a livello globale, vale la pena ricordarlo, dall’intera comunità lgbt contro il noto brand di pasta made in Italy per via delle dichiarazioni di Barilla stesso sulle coppie gay, i suoi spot e la famiglia “tradizionale”. “Ci ha chiesto scusa mille volte e si capiva, guardandolo negli occhi, che era sincero – ha raccontato Flavio Romani, presidente di Arcigay, all’Adnkronos -. Gli abbiamo proposto di utilizzare quel brutto scivolone, che ha avuto un’eco mondiale, per avviare una svolta costruttiva”
All’incontro erano presenti, oltre a Barilla e Romani, anche la presidente di Arcilesbica Paola Brandolini, il presidente di Equality Italia Aurelio Mancuso, il presidente di GayNet Franco Grillini e Ilaria Trivellato per Famiglie Arcobaleno.
“Proposte specifiche non sono state definite – ha spiegato Romani – ma abbiamo concordato l’inizio di una collaborazione stretta e fattiva tra Barilla e le associazioni Lgbt che da un lato offriranno spunti, suggerimenti e consigli all’azienda per una comunicazione che sia più aggiornata, giusta e corretta, dall’altro, abbiamo avuto da Guido Barilla l’appoggio per progetti e campagne di forte impatto sociale sulle nostre battaglie per i diritti e contro l’omofobia”.
“Saranno i fatti- ha aggiunto Aurelio Mancuso – a determinare se il confronto appena avviato porterà a buone pratiche e azioni concrete da parte dell’importante industria alimentare italiana”.
Dopo l’incontro di oggi, dunque, rientrano anche le campagne di boicottaggio, almeno per quello che riguarda le associazioni italiane. “Abbiamo appoggiato il boicottaggio per dare un segno forte della nostra sofferenza e del nostro fastidio ormai insopportabile perché Barilla non è stato il primo a fare certe dichiarazioni – ha continuato Romani – è stato giusto ribellarsi, ma ora vogliamo cercare di superare quella fase e di andare avanti, evitando anche di procurare danni economici esagerati ad una grande azienda che dà lavoro a moltissime persone”.
Gli incontri, dunque, non sono finiti con quello di oggi che ha dato il via ad un percorso di collaborazione tra l’azienda e il movimento lgbt italiano.
“Dopo uno scambio durato circa un’ora e mezza, in cui si è avviato un confronto tra l’azienda e le associazioni lgbt presenti – si legge in una nota diffusa dalle associazioni presenti oggi a Bologna -, l’azienda si è impegnata a produrre proposte concrete in tempi certi, che saranno oggetto di un successivo incontro”.