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Cambia sesso e l’ex moglie gli toglie la patria potestà

Un uomo di 45 anni ha cambiato sesso dopo sette anni di matrimonio. La moglie chiede il divorzio e vuole che il giudice che gli tolga la patria potestà sul figlio perché “non più in grado di educarlo”

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Il marito ha deciso di cambiare sesso e lei ha chiesto il divorzio. E fin qui, nulla di strano, anzi, forse lo "strano" sta nei sette anni di matrimonio che l’uomo ha trascorso insieme all’ormai ex moglie prima di decidere di intraprendere il lungo e doloroso percorso della transizione. Ma chi siamo noi per giudicare? Ognuno ha i suoi tempi, come si dice.

Insomma la signora, una 39enne originaria di Napoli, ha chiesto il divorzio, ma non le è sembrato sufficiente ed ha aggiunto la richiesta di togliere al marito, un professionista di 45 anni anch’egli napoletano, anche la patria potestà del figlio perché, secondo lei, un padre che ha cambiato sesso non è più in grado di educare il piccolo secondo i principi etici e morali della famiglia.

A quanto pare l’ex marito si è già sottoposto all’intervento per la riassegnazione del sesso in una clinica all’estero ed è in attesa del riconoscimento giuridico della sua nuova identità da parte del Tribunale di Napoli, che è quello competente. Il divorzio, invece, sarà discussa presso il Tribunale di Parma che è la città dove i due vivono.  Naturalmente, sarà il giudice di Parma a decidere anche sull’affidamento e su chi potrà esercitare la patria potestà sul bambino.

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