Per chi non l’avesse ancora visto, Monica di Andrea Pallaoro è un piccolo gioiellino. Uno spioncino nella quotidianità di una donna, in queso caso trans*, senza affidarsi a quei soliti espedienti che ci hanno stufato così tanto (in ordine: morte, violenza, e commiserazione). Al contrario, c’è una sensibilità e una delicatezza dove l’identità di genere della protagonista è solo un dettaglio, che non scade mai in pornografia del dolore o feticismi vari.
Ma che Trace Lysette, l’attrice protagonista sia una donna trans* anche nella vita, un po’ di differenza la fa.
In un’industria che sin dall’alba dei tempi ha sempre affidato le storie della comunità ad attori o attrici cisgender (relegando l’identità ad un costume da indossare o togliere fuori dal set), Lysette apre le porte: lo scorso Giugno è stata la prima donna in gara alla 79esima Mostra del Cinema di Venezia, candidata alla Coppia Volpi. Oggi è la quinta attrice trans a ricevere una nomination come miglior attrice alla 39esima edizione degli Indepedent Spirit Awards – tra le cerimonie più importanti del cinema oltreoceano, in attesa degli Oscar 2024.
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Prima di lei ci sono state Mya Taylor and Kitana Kiki Rodriguez per Tangerine, Patti Harrison per Together Together, e Harmony Santana per Gun Hill Road. Ad oggi Taylor fu l’unica a vincere il Best Supporting Female Performance, e nessuna delle presenti è arrivata alla nomination agli Oscar. In un’intervista con Out Magazine, la stessa Lysette è sorpresa che ce ne siano state così “tante”: “Questa industria è così voluble e non so come si tradurrà su di me. Sto cercando di celebrare me stessa. Sono una donna trans di 42 anni che ha vissuto la sua vita da parecchio. C’è qualcosa che va detto su questo” dice “Niente offesa per le persone nuove a questo mondo, ma quando rimani seduta per anni e vedi come il mondo finisce per trattarti, la novità finisce per consumarsi. Vedrete cosa intendo. È una strada difficile. Ma bisogna sognare“.
Come spiega nell’intervista il successo di Monica è stato un passaparola tra i circuiti dell’ambiente, che potrebbe o meno attirare l’attenzione dell’Academy: “Vedremo cosa accadrà settimana prossima con i Golden Globes (ndr. le nomination saranno annunciate l’11 Dicembre). Dio mio, com’è lunga. Continuerò solo a farmi vedere” dice Lysette, cercando di non mettersi ulteriore pressione, concludendo: “Sono felice che gli Spirit Awards mi hanno notata. Si spera che i prossimi Awards diventino più consapevoli, perché ci meritiamo molto più della sopravvivenza, ci meritiamo di fiorire!”.
Monica non è l’unico film queer ad approdare agli Spirit Awards: si aggiungono alla lista anche il dramma amoroso Passages di Ira Sachs, il commovente All Of Us Strangers (in arrivo da noi a Febbraio, con il titolo Estranei), e l’esilarante Bottoms (disponibile su Prime Video).
Qui la lista delle nomination principali
MIGLIOR FILM
American Fiction
Estranei
May December
Passages
Past Lives
We Grown Now
MIGLIOR REGIA
Andrew Haigh – Estranei
Todd Haynes – May December
William Oldroyd – Eileen
Celine Song – Past Lives
Ira Sachs – Passages
MIGLIOR INTERPRETAZIONE PROTAGONISTA
Jessica Chastain – Memory
Greta Lee – Past Lives
Trace Lysette – Monica
Natalie Portman – May December
Judy Reyes – Birth/Rebirth
Franz Rogowski – Passages
Andrew Scott – Estranei
Teyana Taylor – A Thousand and One
Jeffrey Wright – American Fiction
Teo Yoo – Past Lives
MIGLIOR INTERPRETAZIONE NON PROTAGONISTA
Erika Alexander – American Fiction
Sterling K. Brown – American Fiction
Noah Galvin – Theater Camp
Anne Hathaway – Eileen
Glenn Howerton – Blackberry
Marin Ireland – Birth/Rebirth
Charles Melton – May December
Da’vine Joy Randolph – The Holdovers – Lezioni di vita
Catalina Saavedra – Rotting in the Sun
Ben Whishaw – Passages
MIGLIOR INTERPRETAZIONE RIVELAZIONE
Marshawn Lynch – Bottoms
Atibon Nazaire – Mountains
Tia Nomore – Earth Mama
Dominic Sessa – The Holdovers – Lezioni di vita
Anaita Wali Zada – Fremont
MIGLIOR SCENEGGIATURA
American Fiction
Birth/Rebirth
Bottoms
Past Lives
The Holdovers – Lezioni di vita
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