Dal nome potrebbe sembrare un incontro di girl-scout, invece il Campo Lesbico di Agape è un ritrovo di donne lesbiche o bisessuali, che si danno appuntamento ogni anno nel Centro Ecumenico di Agape (agápē, dal latino caritas, amore disinteressato) sede centrale della Tavola Valdese, a Prali nella borgata Agape, in provincia di Torino… a ben 1600 metri di altitudine!
Il campo di quest’anno sarà il quindicesimo e si chiamerà Andy Gio e molte altre.
Una grande struttura costruita in pietra, legno e poco cemento, circondata da delle casette simili a rifugi, tra le Alpi innevate, dove a primavera splende il sole. Un luogo molto suggestivo e mistico. Nel 1947, durante il dopo guerra, i responsabili dei movimenti giovanili collegati in Europa al Dipartimento del Consiglio Ecumenico delle Chiese si riunirono per la prima volta insieme e approvarono il progetto di Tullio Vinay, sulla costruzione di un centro internazionale nelle valli valdesi, proprio a Prali.
Il culto valdese nasce come movimento medievale a fine del XII secolo e viene subito scomunicato dalla Chiesa. Entra poi a far parte della confessione protestante di matrice calvinista solo nel 1532. Dopo molti secoli di persecuzioni, i valdesi acquistano la libertà legale nel 1848, con lo Statuto Albertino, ma le persecuzioni continuano durante il fascismo. Oggi la comunità valdese italiana è diffusa soprattutto in Piemonte, dove conta 41 Chiese su 120, e sostiene la piena laicità dello stato, favorendo il dibattito su temi quali omosessualità, aborto, testamento biologico ed eutanasia, spesso in contrasto con la Chiesa Cattolica.
Cos’è nella pratica il campo lesbico?
E’ un appuntamento molto rispettato da donne di diversa età e provenienza, che dura quattro giorni. Prevede, ogni anno, un programma variegato di attività, incontri di confronto, workshop sui più disparati temi: web, scrittura erotica, orto urbano, tarocchi, grafica, yoga; e ancora presentazioni di progetti, spettacoli, giochi, serate danzerecce e “pillole di lotta”, come scriveva qualche anno fa il sito stesso della comunità valdese.
Quattro giorni consecutivi in cui più di cinquanta donne da tutta Italia s’incontrano, si conoscono e si confrontano, raccogliendo spunti su come contribuire a decostruire, nel resto dell’anno, la cultura etero-patriarcale, tuttavia egemone, e contribuire al diffondersi di una cultura orizzontale, antisessista, basata sul consenso.
Inevitabile che ad Agape nascano significative reti di contatti (forse è lì che si insedia la famosa l’Amore , in ogni sua forma.
Un’unica raccomandazione: attenzione alla luna piena, che come sappiamo attrae maree e mestruazioni, che a volte in gruppo si sincronizzano. Lei potrebbe far sprigionare più energie del previsto… magari in un bel pianto di commozione collettivo.
Per chi volesse sapere di più riguardo ai vari campi organizzati ad Agape (Campo Donne, Campo Gay e molti altri) si consiglia di consultare il loro sito.
Fotografia di copertina di Violetta Breda tratta dal suo blog.
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