Nella giornata di ieri la Corte di Cassazione ha dato ragione ad un cittadino pakistano omosessuale che aveva presentato ricorso in quanto non gli era stata riconosciuta la protezione internazionale. L’uomo infatti in quanto gay incorrerebbe in dei gravi rischi qualora dovesse ritornare nel suo Paese: in Pakistan, infatti, l’orientamento omosessuale è considerato un crimine punibile per legge.
L’uomo aveva presentato ricorso contro una sentenza del marzo 2016 della Corte di appello di Cagliari che respingeva la domanda di riconoscimento della protezione internazionale, nonostante l’uomo si dichiarasse gay. La Corte di Cassazione ora gli ha dato ragione: l’uomo ha diritto ad ottenere la protezione internazionale.
Essere gay in Pakistan significa esporsi a una condizione di persecuzione e al rischio di una ingiusta detenzione: il Pakistan ha infatti una delle leggi più dure di tutto il mondo islamico, prevedendo una facile applicazione della pena di morte sulla base di semplici testimonianze, anche senza prove concrete.
La Cassazione ha inoltre precisato che, ovviamente, per evitare dichiarazioni di opportunità, devono essere acquisite le prove, necessarie al fine di confermare la circostanza dell’omosessualità del richiedente, l’effettiva condizione dei cittadini omosessuali nella società del Paese di provenienza e lo stato della relativa legislazione.
Il terreno infatti è abbastanza scivoloso e non sono pochi quelli che su questo tema sollevano polemiche, in quanto alcuni cittadini extra-comunitari – più o meno in buona fede – tentano di ottenere lo status di rifugiati o la protezione internazionale dichiarando di essere omosessuali o comunque di appartenere ad una categoria (religiosa, d’orientamento sessuale o opinione politica) osteggiata e punita dalla legge nel proprio Paese d’origine.
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L’articolo é intriso di inesattezze o meglio di elementi che generano confusione, a partire dal titolo! La protezione internazionale (alias asilo) si concede a coloro che vengono perseguitati secondo quanto normato dalla Convenzione di Ginevra del 1951, mica soltanto ad europei( anzi, fortunatamente gli europei (intracomunitari) in genere non ne hanno bisogno! Lo status di rifugiato lo ottiene il richiedente a cui viene concessa la protezione internazionale (asilo). Se avete bisogno di assistenza legale potete pure rivolgervi al nostro “Servizio di assistenza Migranti e Richiedenti Asilo” di Padova (servizio nato da un anno e mezzo e totalmente gratuito).