Dietrofront della giustizia lituana che ieri aveva vietato il Pride baltico previsto per domani a Vilnius. La corte d’appello ha, infatti, autorizzato la parata di Vilnius. La Corte Suprema Amministrativa lituana ha revocato il bando del gay pride ricordando che i diritti di assembramento e di libera espressione sono garantiti dalla Convenzione Europea e quindi il governo ha il dovere di tutelarli. Per una volta, quindi, i diritti fondamentali hanno maggiore peso dei più o meno fondati timori di disordini e violenze, ma soprattuto sull’intolleranza nei confronti di una minoranza molto poco bene accettata dalle autorità lituane e dalla maggioranza cattolica.
"Certi Diritti si felicita della decisione della corte – si legge in una nota dell’associazione radicale che aveva annunciato al propria partecipazione all’evento anche se l’autorizzazione non fosse arrivata -, che in tal modo assicura la protezione del diritto fondamentale d’espressione, assemblea e manifestazione, senza discriminazioni. Certi diritti sfilerà domani nel corso del Baltic Gay Pride con cartelloni inneggianti al matrimonio gay in Lituania, in Italia e in Europa e per chiedere la revisione della legge omofobica sulla ‘protezione dei minori dalle informazioni nocive’, quali la promozione del matrimonio gay".
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