A Torino il gup Antonio Borretta ha accolto la pena concordata con il pubblico ministero Giulia Rizzo nei confronti di due genitori che hanno patteggiato 40 mesi complessivi per aver minacciato e umiliato il figlio 14enne in quanto omosessuale. Mamma e papà volevano farlo “diventare eterosessuale”. A darne notizia La Stampa. Ai due genitori è stata accordata la sospensione condizionale, con l’obbligo di intraprendere un percorso psicologico e riparativo presso un’istituzione accreditata.
Il giovane assistito dall’avvocato Mauro Scaramozzino, che in estate compirà 18 anni, è stato obbligatoriamente risarcito e continuerà a vivere lontano dai genitori.
L’incubo è iniziato nel 2020, quando il padre del ragazzo legge senza autorizzazione il suo diario segreto. L’uomo scopre l’omosessualità del figlio e decide di volerlo ‘guarire’, ‘correggendolo’ con una serie di decisioni folli e violente.
All’adolescente viene vietato di farsi la barba, in modo da sembrare più virile, e viene costretto a correre in piena notte come fanno i militari, a calarsi i pantaloni per mostrare i genitali, a rileggere più e più volte ad alta voce quei passaggi del diario in cui confessava il proprio orientamento sessuale e la propria passione nei confronti della moda e del disegno.
Non contento, il padre pretende tutte le password dei profili social del giovane e chiede aiuto anche ad uno psicologo, che prova a spiegare ad entrambi i genitori come l’omosessualità non sia una malattia. Evidentemente senza riuscirci. Tre anni fa, a inizio 2021, l’ultimatum. L’uomo vuole che il figlio vada a letto con una donna nel giro di un mese, dimostrandoglielo. A quel punto il ragazzo chiede aiuto a scuola, con lo psicologo d’istituto che si rivolge alle autorità competenti. Fino alla sentenza di ieri.
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Queste sono l' esempio delle tanto acclamate ,dal nostro governo , famiglie tradizionali . Che orrore!!!!