Prima giornata vera e propria di Festival al Pasquirolo, che dopo la grande ondata di spettatori registrata mercoledì per l’apertura ha fatto registrare un’ottima partecipazione da parte del pubblico milanese e non.
Dopo le due rassegne di cortometraggi pomeridiane, particolarmente gustosa quella dedicata alle seduzioni tra donne, e dopo documentari importanti come “Auf der suche nach dem glück” sui movimenti gay nella Germania comunista o curiosi come “Where the girls are” incentrato sul più importante social lesbico americano, sono andati in scena due tra i lungometraggi più attesi dell’intera rassegna.
Acclamato da un lungo applauso, “Beautiful boxer” del tailandese Ekachai Uekrongtham ha saputo raccontare con struggente delicatezza la parabola di Nong Toom, bimbo che decide di riscattare il suo desiderio di essere donna attraverso lo sport, nella fattispecie attraverso la boxe tailandese. Un’opera prima già presentata con successo a Berlino, visivamente affascinante e narrativamente coinvolgente, la cui unica pecca è stata quella di non essere riuscito a sondare con efficacia i turbamenti sessuali del suo protagonista (ma si sa che il concetto di pudore è molto diverso tra Oriente ed Occidente).
Meno incisivo “Robin’s Hood” della regista statunitense Sara Millman, moderna riproposizione della saga di Sherwood, dove al posto dell’eroico Robin abbiamo un’assistente sociale di colore che decide di rubare ai ricchi per dare ai poveri spinta dalla passione per una meccanica appassionata di rapine.
Le immagine scivolate ieri sullo schermo del Pasquirolo promettono bene, ed in effetti il weekend si preannuncia particolarmente ghiotto, sotto tutti i punti di vista. Tra i moltissimi appuntamenti in cartellone ci piace segnalare “Un mondo d’amore” di Aurelio Grimaldi, che dopo lo sfortunato “Nerolio” torna ad occuparsi dell’amato Pier Paolo Pasolini, ripercorrendo il tormentato e sofferto trasferimento romano dello scrittore dopo le accuse di molestie sessuali.
Tra le pellicole in concorso, da non perdere “The Raspberry Reich”, nuova opera del provocatorio Bruce LaBruce che anche con questa storia di sesso e politica promette scintille, le due divertentissime commedie “Eating Out” e “Goldfish Memory” (foto), malintesi d’amore e strani intrecci, e -perché no?- la versione porno del capolavoro di Oscar Wilde “Il ritratto di Dorian Gray”.
Ma gli incontri non si fermano qui, perché il Festival si arricchisce di appuntamenti social-mondani per conoscersi meglio e scambiarsi qualche chiacchiere ai bordi di una pista: venerdì doppia festa al Black Hole di via Cena e al Pornflakes presso il CSOA; sabato consueta festa al Billy, che inaugura la sua stagione estiva all’Idroscalo, e domenica, per i superstiti, altra serata ad alto tasso di divertimento al Papé di Via Canonica. Proprio un weekend per tutti i gusti, cinematografici e non!
di Tomaso Andrei
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