Undici anni dopo il folgorante, acclamato e premiato Improvvisamente l’inverno scorso, documentario autobiografico seguito da Italy: Love It, or Leave It e What Is Left?, Gustav Hofer e Luca Ragazzi tornano nelle sale d’Italia dal 10 giugno prossimo con Dicktatorship – Fallo e Basta, presentato in anteprima mondiale al festival Hot Docs di Toronto e a breve in anteprima italiana al Biografilm Festival di Bologna.
Gustav e Luca vivono insieme da tanti anni. Un giorno, a colazione, una battuta infelice rischia di mettere in crisi il loro rapporto di coppia: possibile che Gustav non si sia mai reso conto che Luca è un maschilista? E come mai anche un uomo progressista come Luca è capace di atteggiamenti sessisti senza neanche accorgersene? L’immancabile discussione diventa il pretesto per iniziare un’analisi puntuale del loro – e nostro – Paese. Un viaggio alla scoperta delle storie di ordinario sessismo dell’Italia di oggi, tra integralisti cattolici, improbabili raduni per “uomini veri”, esperimenti scientifici rivelatori…
Incontrando diversi esperti nel campo della sociologia, della scienza, delle arti e persino del porno, provando ad orientarsi nell’intricato mondo dei rapporti di potere tra uomo e donna, Gustav e Luca ci guidano in un viaggio caleidoscopico e a tratti esilarante che li porterà a una conclusione inevitabile: sono gli uomini a dover cambiare, perché le donne, a quanto pare, lo hanno fatto già da tempo.
Un documentario sull’imperante maschilismo italico, perché il Bel Paese è la patria del latin lover, dove esistono 887 modi diversi per definire l’organo genitale maschile. Nella cultura mediterranea l’uomo sembra dover necessariamente rispondere a un’ideale di virilità: ma cosa si intende davvero per virile? A questa domanda, e a tante altre, Gustav e Luca hanno provato a dare una risposta.
Rispetto ai nostri film precedenti, i temi affrontati in DICKTATORSHIP possono sembrare meno immediatamente autobiografici. Non è così, ci sentiamo direttamente chiamati in causa, in primo luogo come cittadini e poi come coppia gay, dal momento che – com’è ampiamente dimostrato dai fatti prima ancora che dalle statistiche – misoginia e omofobia sono facce di una stessa medaglia. Ma attenzione, questo non vuole essere un film contro il maschio: piuttosto il tentativo di capire cosa sta succedendo nella nostra società, ancora prepotentemente dominata da uomini bianchi e – almeno ufficialmente – eterosessuali. La storia è stata scritta da loro e per loro, ma è giunto il momento di far levare altre voci.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.