Si sposeranno domenica 26 giugno, il giorno dopo il Milano Pride, Ciro e Guido e le loro nozze saranno celebrate in una chiesa valdese di Milano.
Non sono, come riportano alcuni organi di stampa, le prime nozze gay ad essere celebrate in Italia, specialmente in chiesa (le prime furono a Trapani poco più di un anno fa), ma certo è un evento che merita attenzione proprio perché avviene grazie all’apertura di una religione, quella valdese, in una città importante, Milano, in un’occasione speciale, il giorno dopo del Pride, appunto, e perché purtroppo il matrimonio non avrà alcun effetto legale dato che la legge italiana non riconosce le coppie gay.
Guido e Ciro hanno rispettivamente 42 e 62 anni e si sono conosciuti sette anni fa in un locale gay ed è stato subito amore. Lo scorso anno, poi, ad agosto, il Sinodo Valdese ha deciso di lasciare libere le singole chiese di scegliere se benedire o no le unioni gay.
A differenza della religione cattolica, per quelle protestanti il matrimonio non è un sacramento, ma una benedizione.
«Non è intenzione dei valdesi di sacralizzare l’omosessualità – spiega il pastore Giuseppe Platone che presiederà il rito domenica -, noi prendiamo solo atto di un legame vissuto nella responsabilità e reciprocità.
È una cosa bellissima! Mi scandalizza invece l’ipocrisia o quell’acido spirito che si serve delle Scritture per discriminare, oltraggiare: se dovessimo seguire ancora la Bibbia senza tener conto di quando fu scritta, dovremmo praticare ancora la lapidazione dell’adultera. Ciro e Guido non ci chiedono che venga rispettato un loro diritto, questo spetterebbe allo Stato, quanto di rendere manifesto il dono dell’amore che li lega uno all’altro».
A imparite la benedizione sarà la pastora Anna Zell. Perché per i valdesi, anche una donna può essere pastora.