Nonostante le forti pressioni dell’influentissima chiesa cattolica messicana, dopo tre ore di dibattito il Congresso di Città del Messico ha detto sì all’introduzione del matrimonio tra persone dello stesso sesso, mettendo l’unione gay sullo stesso piano delle nozze tra eterosessuali. Con un voto che passerà alla storia, il Distrito Federal diventa la prima realtà sudamericana a permettere i matrimoni tra omosessuali dopo avere già aperto alle unioni civili nell’ormai lontano 2006. La legge approvata prevede che venga modificato il Codice Civile che da adesso conterrà una definizione di matrimonio come "libera unione tra due persone" e a promulgare la modifica sarà il sindaco Marcelo Ebrard.
Ma c’è di più. Poco prima del voto, il testo della proposta è stato ulteriormente modificato eliminando anche l’ultima particolarità che distingueva le coppie gay da quelle etero, ovvero il divieto di adottare dei figli. Stando ad alcuni sondaggi, però, quest’ultima modifica non gode tra gli elettori della città dello stesso favore dell’equiparazione delle nozze a quelle etero. I primi matrimoni tra coppie omosessuali potrebbero essere celebrati tra febbraio e marzo, anche se non è da escludere che la presentazione di una serie di ricorsi legali possa rallentarne il percorso, come accaduto nelle scorse settimane in Argentina.
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