Mitologica Grace Adler in Will and Grace, Debra Messing è andata incontro ad uno scivolone social nel criticare l’odiatissimo Donald Trump, ufficialmente sconfitto da Joe Biden alle ultime presidenziali come certificato dai grandi elettori.
L’attrice, via social, ha infatti cinguettato contro Trump, definendolo un “debole, spaventato, stupido, inetto, negligente, vendicativo, narcisista, criminale. Spero che tu possa vivere una lunga vita in prigione, dove diventerai il fidanzato più popolare tra tutti i detenuti”.
Apriti cielo. Debra è stata accusata di omofobia, soprattutto da parte di quei repubblicani che non vedevono l’ora di poterla criticare. “Mi dispiace per il tweet offensivo”, si è poi scusata l’attrice dopo aver cancellato il cinguettio. “Sono stata per decenni una sostenitrice della comunità Lgbt e non intendevo in alcun modo riferirmi all’amore e all’affettività LGBT. Non è certamente il momento di cui vado più fiera e mi scuso”.
D’altronde le battutacce su prigione e omosessualità sono tristemente note, ma proprio per questo motivo sarebbe anche arrivata l’ora di farla finita. Negli ultimi anni Donald Trump ha più volte chiesto che Debra Messing venisse “buttata fuori dalla tv“, con l’attrice sempre aspramente critica nei suoi confronti.
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Uno scivolone? Il problema è che c'è un clima culturale basato su emozioni e sentimenti, che certo Trump ha accresciuto, sebbene la cosa sia nata prima di lui e lui in verità ne sia in primis un prodotto. Finchè non si avrà coscienza che bisogna creare un clima sociale basato sul dominio degli impulsi, perchè non è bene fare o dire o scrivere ogni cosa che ti venga in mente di fare dire o scrivere, ci troveremo con gente famosa o comune, con politici o attori o netturbini, tutti spinti e che spingono verso l'emotivismo. Alla fine l'attrice ci ha detto in soldoni che lei odia Trump e che gli augura del male. Non mi interessano i suoi sentimenti verso Trump, mi interessa sottilineare che le aspettative sociali, che sempre sono esistite e sempre esisteranno, sono oggi orientate non verso il dominio di emozioni sentimenti o impulsi, ma verso il loro sfogo. Questa cosa è veleno per la democrazia, mentre è meno pericolosa in un regime autoritario. La democrazia è un "niente" nella storia dell'umanità, dura da, ad essere generosi, 100 anni ed in pochissimi paesi al mondo. Direi che è fondamentale capire che le aspettative sociali di dominio razionale di emozioni sentimenti etc sono essenziali per la perpetuazione di un regime democratico. Cosa pensate che succeda in democrazia, cioè in un sistema in cui "tutti" possono dire la loro , possono dirlo facendosi sentire da tutti gli altri, grazie ai socials, ed hanno pure il potere di contribuire alle decisioni politiche, grazie al diritto di voto, se questi tutti vivono in un mondo in cui il dominio razionale degli impulsi e delle emozioni è denigrato? Com'è bello essere passionali ed emozionarsi, che schifo essere freddi e razionali..... questo è un messaggio martellante che viene ripetuto quasi ovunque e costantemente, basta guardare una serie tv per ragazzi o una fiction per adulti, al 90 % il messaggio è questo.