Donald Trump potrebbe tornare alla Casa Bianca, perché questo dicono i sondaggi nel caso in cui il tycoon riuscisse a vincere le primarie repubblicane, ma nel frattempo una delle più agghiaccianti norme volute da Trump quando era a tutti gli effetti presidente è stata solo ora cancellata. La norma sostenuta da Trump consentiva infatti ai medici e ad altri professionisti sanitari di rifiutarsi di curare i pazienti LGBTQIA+ per motivi religiosi.
Il listone di lavoratori che potevano richiedere un’esenzione religiosa per svolgere il proprio lavoro includeva medici, infermieri, farmacisti, receptionist e soccorritori.
Dopo 4 anni d’attesa, il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani (HHS) degli Stati Uniti ha emesso ha eliminato la norma, a lungo rimasta bloccata a causa della Corte Federale.
“La cosiddetta ‘Denial of Care Rule’, diventata legge nel maggio 2019, aveva messo le strutture sanitarie di fronte al rischio reale di perdere finanziamenti federali essenziali se non avessero concesso carta bianca ai dipendenti per negare determinati servizi“, ha dichiarato Jennifer C. Pizer, responsabile legale di Lambda Legal. “Poiché la regola era confusa e impossibile da implementare, molte strutture sanitarie avrebbero potuto essere costrette ad eliminare servizi come l’assistenza riproduttiva e LGBTQ, lasciando milioni di persone negli Stati Uniti senza accesso a cure sanitarie critiche”.
“Sebbene la precedente discriminatoria e pericolosa norma sia stata bloccata per più di cinque anni, continua ad incombere minacciosamente sia sugli operatori sanitari che sui potenziali pazienti, rappresentando una minaccia reale. Siamo grati che l’HHS abbia rimosso l’esplicito invito a discriminare le persone incinte, chiunque abbia bisogno di cure mediche che affermino il genere e i pazienti LGBTQ+ in generale, indipendentemente dalle loro esigenze mediche”. “Nessun paziente – indipendentemente dalla sua religione, sesso, etnia, identità di genere o orientamento sessuale – dovrebbe temere che gli vengano negate le cure mediche di cui ha bisogno in base alle convinzioni religiose di altre persone”.
Le associazioni LGBTQIA+ d’America temono ora che un potenziale Trump II possa riportare il Paese nell’incubo omobitransfobia istituzionale. Il tycoon ha già iniziato ad infiammare la campagna elettorale con proposte di legge omobitransfobiche, seguendo quanto già visto in questi ultimi 18 mesi negli Stati governati da repubblicani. A novembre del 2024 si terranno le elezioni nazionali, con Joe Biden che potrebbe dover nuovamente sfidare Donald Trump, super favorito alle primarie di partito davanti al rivale Ron DeSantis.
Fonte: LGBTQNation
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.