Spaccatura in aula tra Fratelli d’Italia e Lega. Il deputato Ciro Maschio del partito di Meloni si è dissociato nel merito e nel tono dalle parole del deputato Rossano Sasso del partito di Salvini che nuovamente ha definito l’educazione affettiva e sessuale nelle scuole una “nefandezza”, dopo averla già definita “pocheria”, “oscenità” e “turpiloquio” venti giorni fa.
Questa mattina alla Camera si è tornati a parlare di educazione affettiva e sessuale nelle scuole. Durante la discussione del disegno di legge sulla violenza contro le donne e la violenza domestica, il Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi-Sinistra hanno proposto un emendamento sull’introduzione dell’educazione sessuale e affettiva come parte del curriculum scolastico nelle scuole primarie e secondarie.
L’obiettivo della proposta di modifica del ddl è favorire la crescita e lo sviluppo psico-affettivo e socio-relazionale degli studenti, promuovendo la conoscenza e il rispetto di sé stessi e degli altri, la responsabilità sociale e la valorizzazione della diversità di genere.
Ma per la Lega non è urgente insegnare ai bambini il rispetto dell’altro, le relazioni, l’affettività e la sessualità.
L’on. Anna Laura Orrico del Movimento Cinque Stelle ha ricordato che in Italia l’89% dei giovani impara cosa sia il sesso da YouPorn. La deputata ha ricordato che lo Stato non può lasciare sole le famiglie e che “La preistoria è finita quattromila anni fa”.
L’on. Bonelli di Alleanza Verdi Sinistra ha ricordato che il legislatore deve impegnarsi a insegnare ai giovani il rispetto del corpo delle donne e poi ha chiamato in causa la ministra delle Pari Opportunità Roccella “Non capisco come Roccella scappi da un tema come questo”
L’on Ciro Maschio di Fratelli d’Italia ha preso le distanze dal muro contro muro opposto dalla Lega alle sollevazioni mosse dalle opposizioni, segnando una presa di distanza del partito di Meloni dall’aggressività del partito di Salvini su questo tema.
Ciò che infatti ha stupito dell’intervento del leghista Sasso è l’afflato neo-autoritario secondo il quale chi vince le elezioni fa ciò che ritiene, senza dare alcun peso al contributo di pensiero e discussione delle opposizioni.
Già venti giorni fa Sasso aveva utilizzato un tono indegno per il Parlamento, dicendo che “se ci tengono a fare l’educazione sessuale ai bambini di 6 anni, se la facciano nelle loro sedi di partito, non approfittino della scuola senza il consenso dei genitori, obbligando i bambini alle loro porcherie“.
Anche oggi la Lega nelle parole di Sasso ha tradito un approccio da principiante della democrazia liberale:
“Il 25 settembre dello scorso anno abbiamo vinto noi le elezioni e legiferiamo noi. Voi potete decidere se votare insieme a noi ma non inserendo l’educazione sessuale. Se il Pd, le sinistre i 5 Stelle intendono fare educazione sessuali liberi di farlo nelle loro sedi di partito. Vediamo quanti mamma e papà porteranno lì i loro figli“.
La discussione in aula non ha portato a un dunque e di fatto tutto è stato rimandato. Come sottolineato da Fratelli d’Italia, gli emendamenti proposti dalle opposizioni saranno presi in considerazione.
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