FINALMENTE TROMBATO!

Sorpresa: Buttiglione alla Giustizia bocciato dalla Commissione Libertà dell'EuroParlamento. E a ogni altro portafoglio. Esultano le associazioni glbt. 'In Europa l'omofobia non paga'.

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3 min. di lettura

BRUXELLES – Via gli omofobi dal “governo” europeo. E’ questo il messaggio che la Commissione Libertà pubbliche ha lanciato ieri al Presidente designato della Commissione europea Durao Barroso, con un voto a sorpresa in cui ha espresso parere negativo sulla scelta del Popolare Rocco Buttiglione alla carica di Commissario alla Giustizia e Libertà. Non solo; la Commissione ha anche escluso il candidato italiano da qualsiasi altro ruolo all’interno della Commissione Europea. Ventotto eurodeputati hanno infatti anche votato contro il cambiamento di portafoglio, mentre 25 si sono espressi favorevolmente. E’ una conseguenza diretta delle posizioni, espresse da Buttiglione durante l’audizione in Commissione, su temi come omosessualità e dignità della donna. Ed è la prima volta che una Commissione del Parlamento Europeo si esprime in questo modo contro un candidato a Commissario Europeo.

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Ora la scelta sarà di Barroso
Il voto delle commissioni parlamentari non è però vincolante ed ha solo un valore politico. Il presidente della commissione Libertà pubbliche Louis Bourlanges dovrà ora scrivere una lettera a Barroso indicando che gli europarlamentari non hanno trovato un accordo sulla collocazione del candidato italiano. Ma dal canto suo il Presidente designato può anche non tenere conto dell’indicazione, e proseguire “imponendo” la candidatura di Buttiglione. Tutta la compagine della Commissione sarà poi sottoposta all’esame dell’Europarlmento, che dovrà approvarla o respingerla nel suo complesso.
Le posizioni omofobe e contrarie alla libertà della donne espresse da Buttiglione durante la sua audizione in Commissione parlamentare non hanno evidentemente soddisfatto molti eurodeputati. Capitanati dai Radicali Marco Pannella, membro della Commissione e Ottavio Marzocchi, funzionario del Pe che lavora nella Commissione, un gruppo di difensori della libertà è riuscito a far “ragionare” anche altri esponenti dell’area liberale. «Affidare – aveva scritto Pannella in una lettera aperta indirizzata a Berlusconi e Barroso – la Vice-Presidenza della Commissione europea per di più con il portafoglio relativo a libertà, giustizia e sicurezza proprio al Ministro Buttiglione ci sembra onestamente non ragionevole e in forte contraddizione con molte posizioni del Parlamento europeo e di numerosi Stati dell’Unione».

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Reazioni: giubilano le associazioni glbt
“Grande soddisfazione”. “Plauso di giubilo”. “Ottima scelta di laicità”. Queste alcune delle reazioni che si sono avute nella serata di ieri, appena diffusa la notizia della “bocciatura” di Buttiglione. «Dall’Europa arriva una lezione semplice ma profonda – commenta Sergio Lo Giudice, Presidente nazionale di Arcigay – i diritti delle persone, comprese gay e lesbiche, sono diritti indisponibili e i principi antidiscriminatori della Carta di Nizza non sono solo delle parole, ma linee di indirizzo da applicare con convinzione. Questa Europa ci piace e ci conforta: il cortile del Vaticano si ferma alle Alpi».

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Anche il Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli esprime la più grande soddisfazione per la bocciatura di Rocco Buttiglione: «La questione omosessuale – scrive la presidente del Circolo, Rossana Praitano – è stata sicuramente uno dei punti in cui Buttiglione ha dimostrato la sua pericolosità, la sua non linearità con i dettami europei sempre più volti all’equiparazione dei diritti, alla tutela di questi e alla condanna di ogni discriminazione. In un’Europa, dove persino in Spagna (paese tradizionalmente e profondamente cattolico) si attuano principi di laicità e si istituisce il matrimonio per persone dello stesso sesso, non c’è spazio per politici bigotti, pericolosi per una crescita di questa nelle garanzie civili e umane per tutte le diversità di orientamento sessuale, di identità di genere, etniche, sociali. Questa è una giornata europea di giubilo».
Giovanni Felice Mapelli, del Centro Studi Teologici, definisce il voto della Commissione Libertà, «un segnale più che evidente ed eloquente all’Italia di Berlusconi e di Fini che finora hanno giocato con l’emarginazione dei gay e delle lesbiche spalleggiati in quest’opera vergognosa dai prelati più ostili e ostinati del Vaticano».
E ora urlano alla discriminazione…
Naturalmente, sul fronte opposto, c’è come al solito chi cerca di ritorcere contro l’avversario le proprie armi, che sono quelle della discriminazione e del conflitto di interessi. «E’ un voto ideologico che purtroppo assume le caratteristiche di un voto discriminante e quasi razziale – afferma Roberto Calderoli, ministro delle Riforme, aggiungendo poi in riferimento alla eventuale presenza di gay in Commissione – Non vorrei che ci fosse una ‘certa’ prevalenza nella commissione che possa aver determinato un conflitto di interessi». Infine, si commenta da sé la frase del ministro per gli Italiani nel mondo Mirko Tremaglia che ha sentenziato: «Purtroppo Buttiglione ha perso. Povera Europa: i ‘culattoni’ sono in maggioranza».

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