Lo studio è stato realizzato dal professor Giorgi Chaladze dell’Ilia State University di Tbilisi, nella repubblica transcaucasica della Georgia, è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica “Archivi del Comportamento Sessuale” (Archives of Sexual Behavior) ed è stato ripreso da numerosi siti mondiali, tra cui “Science Daily“: partendo dall’assunto dell’origine genetica dell’omosessualità, lo studio dimostra che circa la metà della popolazione mondiale, inclusi soprattutto gli uomini e le donne eterosessuali, è portatrice di ‘geni gay’ che continuano ad essere trasmettessi nel corso delle generazioni, e questo nonostante la tendenza degli omosessuali a non avere figli.
[interaction id=”5710c6781de2251249c6dc14″]Secondo alcune autorevoli ricerche precedenti, l’orientamento sessuale sarebbe influenzato in larga misura da fattori genetici e sarebbe quindi ereditabile. Il professor Chaladze (nella foto) sostiene che questa tesi porrebbe un problema dal punto di vista evolutivo, perché gli uomini omosessuali tendono a non avere molti figli a cui possono fornire loro materiale genetico: stando alle statistiche, infatti, gli uomini gay hanno in media cinque volte meno figli rispetto agli eterosessuali.
Chaladze ha quindi utilizzato un modello genetico individuale per spiegare la costante presenza di omosessualità all’interno di tutte le popolazioni. Il professore ha preso in considerazione i risultati di recenti studi che mostrano che gli uomini omosessuali tendono a provenire dalle famiglie più numerose, suggerendo che i geni responsabili dell’omosessualità siano più presenti nei figli di madri molto fecondi. Sulla base dei calcoli fatti dal professor Chaladze, l’omosessualità maschile si mantiene in una popolazione con una “frequenza bassa e stabile” (come è infatti in quasi tutte le popolazioni) se la metà degli uomini e circa più della metà delle donne sono portatori dei geni che predispongono gli uomini all’omosessualità.
La tendenza dei familiari femminili di uomini omosessuali di avere più figli possono contribuire a spiegare la persistenza dell’omosessualità, se si considera anche che i maschi che hanno tali geni non sono sempre omosessuali
La possibilità che molti uomini eterosessuali siano portatori dei geni può anche spiegare il motivo per cui il numero di uomini che hanno dichiarato di aver avuto comportamenti omosessuali o anche solo attrazione sessuale verso persone del loro stesso sesso sia decisamente più alto rispetto a quanti si identificano come omosessuali o bisessuali. Secondo Chaladze, le persone eterosessuali che sono portatori del gene dell’omosessualità maschi sarebbero proprio tra quelle che a volte manifestano comportamenti omosessuali senza avere una propria identità omosessuale.
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