Giorgio Minisini vince l’oro mondiale nel nuoto sincronizzato e contro gli stereotipi di genere

Il 27enne atleta volto della campagna “Non è da maschio”. «Va bene essere ciò che si è, va bene diventare ciò che si sente di essere».

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Giorgio Minisini vince l'oro mondiale nel nuoto sincronizzato e contro gli stereotipi di genere - Giorgio Minisini - Gay.it
Giorgio Minisini
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Giorgio Minisini, 27enne romano, ha ieri vinto una fantastica medaglia d’oro nel solo libero del nuoto artistico maschile ai Mondiali di Doha, dopo aver conquistato una medaglia d’argento 24 ore prima.

Minisini è uno dei role model di “Non è da maschio”, la campagna di Inspiring Girls Italia contro gli stereotipi di genere a scuola e sul lavoro, giunta quest’anno alla terza edizione. L’obiettivo di “Non è da maschio” è ispirare le nuove generazioni, attraverso modelli positivi, a non lasciarsi influenzare dai pregiudizi, a non limitare la propria libertà di scelta e a seguire le proprie autentiche inclinazioni, per realizzarsi con successo anche in ambiti ancora troppo spesso considerati prerogativa dell’altro sesso.

Giorgio Minisini vince l'oro mondiale nel nuoto sincronizzato e contro gli stereotipi di genere - Giorgio Minisini oro - Gay.it

“Ho iniziato la carriera di nuotatore artistico per gioco. Il mio percorso è stato facile all’inizio, perché i bambini hanno la mentalità molto aperta e quindi c’era molta più curiosità che pregiudizio. Ma è stato più difficile crescendo, intorno agli anni delle medie e del liceo. Mentre ci si costruiva la propria identità, qualcuno lo faceva a scapito degli altri”, ha detto Giorgio Minisini a “Non è da maschio”. “Sicuramente – ha aggiunto il campione mondiale – per molti anni ho dovuto passare molto tempo a convincere le persone che avessi diritto a fare lo sport che avevo scelto e solo dopo venivo giudicato come atleta. Da quando questo diritto mi è stato consegnato dalla Federazione Internazionale, faccio di tutto affinché nessun ragazzo che segue le nostre orme si debba trovare a combattere gli stessi mostri che abbiamo dovuto combattere noi della prima generazione”. “Va bene essere ciò che si è, va bene diventare ciò che si sente di essere”, ha concluso Minisini.

Insieme a Giorgio Minisini, sono Chiara Montanari (ingegnera e prima donna italiana ad aver guidato una spedizione internazionale in Antartide), Rachele Somaschini (pilota automobilistica, oggi impegnata a correre con le macchine da rally nei campionati europei e italiani), Cynthia Graci (la prima vigile del fuoco della storia della caserma di Sesto San Giovanni e del Comando provinciale di Catania) e Riccardo Federle (ostetrico) i cinque modelli che Inspiring Girls ha voluto coinvolgere nell’edizione 2024 di “Non è da maschio”, per ispirare le nuove generazioni a non lasciarsi influenzare dai pregiudizi e non limitare la propria libertà di scelta e i propri sogni.

Cinque punti di riferimento per le ragazze e i ragazzi che raccontano come sia possibile abbattere gli stereotipi a scuola e nel mondo del lavoro, credere nelle proprie passioni e seguire le proprie autentiche inclinazioni, per realizzarsi con successo in ambiti ancora troppo spesso considerati prerogativa dell’altro sesso.

Con il progetto Inspiring Girls da anni cerchiamo di portare nelle scuole modelli di successo alternativi e dimostrare che non esistono studi più adatti ai ragazzi o alle ragazze e professioni “da maschio” o “da femmina”. Dobbiamo far capire ai nostri giovani che possono fare e diventare tutto quello che desiderano”, ha sottolineato Barbara Falcomer, Direttrice Generale di Valore D. “È un tema culturale che riguarda tutti, anche gli uomini sono soggetti a pregiudizi e stereotipi. Per questo, con la campagna “Non è da maschio” di quest’anno ci siamo voluti rivolgere non soltanto alle ragazze ma anche ai tanti ragazzi vittime dei preconcetti, che spesso si sentono dire ‘Ma questo non è un lavoro da maschio!’. C’è ancora bisogno di modelli che ispirino le ragazze e i ragazzi a seguire la propria strada abbattendo il muro dei pregiudizi affinché il “da maschio” o “da femmina” non esistano più”.

Come conferma una ricerca realizzata da Ipsos per Valore D tra gli studenti e le studentesse delle scuole secondarie di primo grado, il 50% dei ragazzi ritiene di essere più portato delle proprie coetanee allo studio di materie come informatica, tecnologia ed educazione fisica, mentre il 40% delle ragazze considera materie come italiano, storia, geografia, lingue, educazione artistica e musicale più adatte al genere femminile. Il lavoro del medico è quello più ambito da studenti (14%) e studentesse (15%) in egual misura. Ma le differenze emergono a partire dalle posizioni successive: se tra i ragazzi troviamo l’ingegnere (9%), il calciatore (8%), seguiti da militare (6%), veterinario (5%) e informatico (5%); per le ragazze, invece, la preferenza ricade su insegnante (9%), seguita da artista (9%) e veterinaria (8%). Infine, per i ragazzi il padre si conferma come maggiore fonte di ispirazione per il futuro (53%), a seguire la madre (35%), i personaggi dello sport (18%), gli scienziati famosi (13%) e gli imprenditori (13%) di successo. Per le ragazze, invece, è la madre al primo posto (49%), seguita dal padre (45%), insegnanti (15%), artisti e scrittori (11%).

Dalla sua nascita nel 2017 Inspiring Girls ha organizzato 2.680 incontri, coinvolto 61.400 studenti e 550 scuole. 1.500 role model volontarie fanno parte del network di Inspiring Girls Italia. Il progetto è presente in 30 Paesi: Algeria, Australia, Belgio, Brasile, Cile, Colombia, Costa Rica, Francia, Guatemala, Hong Kong, Honduras, Italia, Jersey, Marocco, Messico, Panama, Perù, Polonia, Portogallo, Russia, Serbia, Singapore, Slovacchia, Spagna, Svizzera, Turchia, UK, Uruguay, USA, Venezuela.

Minisini, vera e propria stella del nuoto sincronizzato mondiale, ha più volte ricordato l’omofobia vissuta sulla propria pelle, pur essendo eterosessuale, perché etichettato come gay solo e soltanto per lo sport praticato.

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